Notizie

Cala il sipario sull’Unione Comuni Asta del Serio

Cala il sipario sull’Unione dei Comuni dell’Asta del Serio. Nata con quattro enti, presto diventati tre, infine due, termina il suo percorso dopo otto anni. I Consigli comunali di Piario e Villa d’Ogna e l’assemblea dell’Unione nei giorni scorsi hanno deliberato lo scioglimento.

L’Unione di Comuni lombarda Asta del Serio si era costituita nella primavera del 2014. Ne facevano parte Ardesio, Oltressenda Alta, Piario e Villa d’Ogna. Già a novembre dello stesso anno, però, l’Amministrazione comunale di Oltressenda Alta decideva di chiamarsi fuori. 

A giugno del 2016 le elezioni comunali portavano a un cambio di amministrazione ad Ardesio. Pochi mesi dopo, il sindaco Yvan Caccia e la sua maggioranza targata Lega mettevano fine all’esperienza in Unione avviata dal sindaco Alberto Bigoni e dalla lista civica “Ardesio Unita”. 

A novembre del 2016 di quattro comuni ne rimanevano solo due, Piario e Villa d’Ogna, che decidevano di andare comunque avanti nel cammino di condivisione dei servizi. Fino a pochi giorni fa.

«Nei fatti il servizio svolto dall’Unione non ha portato i benefici che si erano inizialmente ipotizzati e con soli due enti non è possibile raggiungere la massa critica necessaria alla realizzazione di quelle economie di scala che ne giustificherebbero l’esistenza», si legge nella delibera di assemblea che ha decretato lo scioglimento.

Un concetto che ribadiscono anche i due sindaci: «Le spese della gestione di un’Unione con solo due comuni sono alte e poco ottimizzano le varie funzioni; è difficile percorrere economie di scala con la presenza di così pochi comuni», spiegano Pietro Visini (Piario) e Angela Bellini (Villa d’Ogna). Nel dettaglio, le spese erano sostenute per il 30% da Piario e per il 70% da Villa d’Ogna

«Le motivazioni principali per le quali i due comuni hanno proseguito, sono state la realizzazione di opere pubbliche in capo all’Unione e precisamente: la messa in sicurezza della strada della Cunella a Villa d’Ogna, con un importo di spesa pari a 245.000 euro, e la nuova bretella di Piario con un importo di 350.000 euro. Le opere erano state finanziate direttamente all’Unione dalla Comunità Montana con i fondi del Bim (Bacino imbrifero montano, ndr). Un altro intervento condiviso in questi anni è stato l’efficientamento degli impianti di illuminazione pubblica dei due comuni per una somma complessiva di 500 mila euro, finanziato con contributo a rimborso concesso dal Bim. Ormai tutte le opere sono state ultimate», aggiungono i due sindaci.

I due Comuni torneranno presto a far da soli. Lo scioglimento dell’Unione diventerà operativo il 1° luglio. Per tutti gli atti contabili necessari alla chiusura è stato nominato un commissario liquidatore, Danilo Zendra.

Condividi su:

Continua a leggere

Ai figli i cognomi di entrambi i genitori. Siete d’accordo?
Sulla scia dell’Anno Gaspariniano la Schola cantorum di Gandino a Salisburgo