Suscita dibattito anche in Italia la scelta di Spagna e Germania di rendere gratuiti o di ridurre drasticamente i costi del trasporto pubblico. «Un costo alto per l’amministrazione pubblica, evidentemente, che ha però comportato risultati clamorosi sia per il traffico con la progressiva decongestione delle arterie urbane che per l’inquinamento con una drastica riduzione del traffico in 21 città delle 26 monitorate», sottolinea Legambiente Bergamo in un comunicato.
«Il dibattito sul Klimaticket, almeno per quanto riguarda il trasporto pubblico locale, è stato rilanciato dal Sindaco di Roma, il democratico Roberto Gualtieri, ma non sarebbe in Italia una novità – prosegue Legambiente -. A dicembre 2021 Genova, guidata dall’indipendente di centrodestra Marco Bucci, ha lanciato, in via sperimentale la gratuità degli impianti verticali (ascensori, funicolari e cremagliera) e della metropolitana nelle fasce di morbida. Iniziativa che ha avuto dei risultati tanto importanti da convincere l’amministrazione a prorogare la gratuità fino a luglio 2022.
Aggiunge Legambiente: «La crescita dell’utilizzo del sistema ferro/fune ha portato nel mese di marzo a dati significativi, tra i quali: incremento del 33,4% nell’utilizzo degli impianti verticali; incremento del 18% di utilizzo nella fascia di gratuità della metro nel mese di marzo, pari a 36.000 passeggeri in più; il 25% di questi hanno modificato le proprie abitudini di viaggio per fruire della gratuità; il 26% di coloro che hanno modificato le proprie abitudini, prima viaggiavano con mezzi privati. Questo vuol dire che ogni settimana di marzo sono stati eliminati più di 3.000 tragitti effettuati con mezzi termici, con un sensibile beneficio ambientale».
Anche in Lombardia ci sono esperienze in questa direzione: l’amministrazione comunale di Lecco ha stabilito da aprile 2021 l’esenzione dal pagamento del biglietto sugli autobus del trasporto pubblico per tutti i residenti fino al compimento del 19esimo anno di età. «Il risultato: 2400 richieste di abbonamento», evidenzia Legambiente.
Il comunicato prosegue: «Pensiamo che anche a Bergamo varrebbe la pena aprire la discussione sul tema, magari con una sperimentazione come quella fatta a Lecco, cambiando prospettiva rispetto alla visione del trasporto pubblico attuale e interpretandolo come un servizio che svolge funzioni diverse e che necessita pertanto anche di logiche diverse. In questo senso, ci ha stupito apprendere che la nuova direttore generale di Atb, nella sua prima intervista sulla stampa, ritenga che sia necessario alzare il costo del biglietto. Alcuni passi avanti si sono fatti con il Pums (Piano urbano della mobilità sostenibile, ndr) che ha subìto le accelerazioni date dalla pandemia ma non ha saputo farle diventare punti di rilancio nascendo, pertanto, già “vecchio”».
Legambiente Bergamo propone «che nei due anni che mancano alla scadenza del mandato amministrativo l’amministrazione comunale imposti questo percorso, certamente individuando i necessari equilibri di bilancio, ma con la capacità di ispirarsi alle diverse esperienze nazionali ed internazionali per raggiungere l’obiettivo di una città in cui l’unità di misura della mobilità sia la massima efficienza e qualità della vita. Bus pieni perché gratuiti significa strade vuote dalle auto e quindi bus più veloci, abbattimento dell’inquinamento, maggiore sicurezza nella circolazione, minore esigenza di parcheggi. Un’altra città!».