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Clusone, progetto di rilancio per la Casa dell’Orfano

Un progetto di rilancio per la Casa dell’Orfano di Clusone. È stato presentato negli spazi dell’ex portineria, edificio ristrutturato negli anni scorsi.

A fondare la Casa dell’Orfano, all’interno della pineta della Selva, fu monsignor Giovanni Antonietti. Dal 1925 iniziò ad accogliere gli orfani di guerra. Più di 20 mila bambini e ragazzi, figli di alpini caduti sui campi di battaglia, trovarono negli anni una casa e una formazione. Ora restano edifici e spazi che sono pronti per nuove iniziative.

«Con la fondazione Casa dell’Orfano, proprietaria della struttura, abbiamo condiviso un progetto per ridare vita e slancio a questo luogo – spiega Luigi Rozzoni, presidente dell’Associazione ex allievi di monsignor Giovanni Antonietti -. Grazie a un accordo con la Cooperativa Aquilone proporremo aperture programmate durante l’anno che consentano visite guidate e approfondimenti. Tutto questo anche in vista dell’appuntamento Bergamo Brescia Capitale italiana della cultura 2023».

«Questo progetto rappresenta la volontà di riempire la Casa dell’Orfano di quei contenuti che le sono propri ed esporli al territorio, ma anche ai turisti – sottolinea Fabrizio Oprandi, presidente della Fondazione -. Negli ultimi anni la Casa dell’Orfano è stata considerata soprattutto un luogo per l’ospitalità di gruppi e comitive, ma questi spazi hanno una storia legata alla figura di monsignor Antonietti e all’accoglienza. Una storia da riscoprire attraverso questo progetto».

In prospettiva c’è anche il sogno di un ecomuseo della memoria, come spiega nl servizio di Target Cinzia Baronchelli, coordinatrice di Artelier, sezione culturale della Cooperativa Aquilone.

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