Il monte Arera è stato ieri (sabato 15 ottobre) teatro di un’esercitazione del Soccorso alpino. Erano presenti una quindicina di tecnici della VI Delegazione Orobica e le manovre sono state messe in atto con la supervisione degli istruttori regionali del Cnsas Lombardo.
In un intervento di soccorso accade spesso che insieme con l’infortunato ci siano altre persone, illese o comunque in grado di camminare. A volte però, per diverse ragioni, è necessario che i soccorritori si occupino anche di loro, per esempio quando il posto è impervio, non attrezzato o ci sono particolari condizioni. I tecnici della VI Orobica hanno partecipato a un’esercitazione dedicata alla movimentazione in corda corta, una tecnica impiegata proprio in queste situazioni.
I partecipanti hanno percorso la cresta Ovest del Pizzo Arera fino alla vetta con questa tipologia di progressione, utilizzata nel soccorso, ma anche nell’alpinismo. L’esercitazione si è conclusa con un debriefing per valutare le diverse considerazioni sull’esperienza.
La giornata invece è terminata con un momento conviviale al rifugio Capanna 2000, grazie all’ospitalità e alla cortesia di Patrizia e Attilio, gestori della struttura. «I rifugi sono uno dei riferimenti più importanti a presidio della montagna e, ringraziando loro, intendiamo ringraziare anche tutti coloro che, con sacrificio e passione, li tengono vivi», sottolinea una nota del Soccorso alpino.