Anteas, l’associazione della Cisl per la terza età “Attiva e Solidale”, nata da una intuizione del sindacato pensionati Fnp e caratterizzata dall’attività al servizio della terza età e della non autosufficienza, compie 25 anni. La struttura di Bergamo festeggia l’evento con un’iniziativa in programma venerdì prossimo, 14 ottobre, nell’auditorium della Casa del Giovane.
«Un’importante e straordinaria combinazione – dice Giuseppe Della Chiesa, presidente dell’associazione di via Carnovali – fa coincidere i festeggiamenti per il nostro quarto di secolo nello stesso periodo in cui Bergamo è stata designata capitale del volontariato, e ciò grazie all’importanza e alla forte presenza che la provincia da sempre ha avuto per qualità e quantità (oltre 400 associazioni e più di 100mila volontari). In questo panorama, dal 1997 ci siamo anche noi».
In questi venticinque anni, Anteas ha saputo sviluppare una serie di iniziative e percorsi di ricerca e azione che si sono riversati sui vari territori con interventi di tipo sociale e culturale.
«In una società in cui il ruolo del volontariato organizzato e dell’associazionismo sono sempre più indispensabili – continua Della Chiesa -, la diffusione sul territorio di Anteas Bergamo, le risposte immediate in tempo di pandemia, la rete creata con enti, istituzioni e altre realtà associative sono il risultato dell’impegno dei nostri volontari e volontarie».
A Bergamo, l’associazione è suddivisa in “Gruppi Operativi Locali diAnteas”, che svolgono attività sociali, con un impegno gratuito da parte dei volontari, con particolare attenzione, in campo sociale, ai problemi inerenti alle persone non autosufficienti o anziane, effettuando circa 18.000 interventi ogni anno con 96.000 ore annue tra volontariato e servizi.
«Si tratta di persone che, ogni giorno, donano il proprio tempo agli altri, che provano a portare conforto a chi ne ha bisogno, che si arricchiscono nel contatto con l’altro e che danno senso al concetto di solidarietà e fraternità. Un numero che, contro ogni pronostico, non si è contratto per effetto della pandemia, ma che, viceversa, si è consolidato se non addirittura, in alcuni casi, incrementato».
In totale, quasi 400 soci volontari che in quasi ogni angolo della provincia effettuano accompagnamento e aiutano la mobilità sul territorio di persone non autosufficienti; gestiscono sportelli per amministrazione di sostegno; consegnano pasti a domicilio o sono impegnati in attività di promozione sociale; si rendono disponibili per la sorveglianza nell’attraversamenti stradali degli alunni; offrono servizi a persone non autosufficienti; fanno animazione per ragazzi disabili, gestiscono il trasporto di dializzati e progetti diversi come il piedibus, il progetto salute, la gestione di centri di incontro, o programmi come “Adotta un nonno”.
Nel campo della promozione sociale e culturale, Anteas, in convenzione con le amministrazioni locali e in collaborazione con enti e altre associazioni, è impegnata a organizzare e realizzare centinaia di interventi dell’Università Anteas, destinata a persone di tutte le età: in 85 comuni, sono stati realizzati corsi ai quali partecipano mediamente 2.150 persone ogni anno, con circa 75 relatori impegnati.
«Insomma, da Anteas tante strade e percorsi che fanno la differenza nel facilitare la promozione e lo sviluppo culturale e sociale nelle comunità, rendendole più inclusive ed accoglienti, promuovendo l’impegno volontario e gratuito come occasione di migliorare, di rendere più ricca la propria esistenza – conclude Della Chiesa -. L’occasione del venticinquesimo è importante anche per rilanciare la nostra presenza e il nostro impegno per il territorio, dove siano diventati un riferimento per tutte le comunità presso le quali svogliamo le nostre attività. Da qui si parte per un nuovo sviluppo della associazione che presto rinnoverà gli organismi statutari, creando le condizioni per un ulteriore sviluppo e un adeguamento organizzativo in grado di affrontare le sfide di una società e di un terzo settore in cambiamento».