Si è concluso il progetto per il miglioramento ecologico delle Torbiere del Sebino. Partito nel mese di settembre e finanziato con un contributo di 165mila euro da Regione Lombardia, ha permesso di raccogliere, su una sponda di poco meno di due chilometri, circa 10 tonnellate di rifiuti maggiormente ingombranti, poi smaltiti in appositi centri.
L’Autorità di Bacino, attraverso la sua partecipata MPL, ha inteso conseguire due distinti obiettivi: quello della riqualificazione naturalistica ambientale – con la riapertura di due canali già esistenti, al fine di favorire il ricircolo dell’acqua dal lago alla torbiera – e quello della raccolta dei rifiuti dalle sponde lacuali attigue alla zona delle Lamette.
Un problema annoso, quello della presenza dei rifiuti e di plastiche tra i canneti delle Torbiere, su cui l’Autorità di Bacino è intervenuta in accordo con la Riserva Naturalistica, e con l’aiuto di Arpa Lombardia (che con l’ausilio di droni ha mappato oltre 500mila metri quadrati di area “inquinata”, classificando i rifiuti come “urbani” ).
«E’ stata un’azione importante – dichiara Alessio Rinaldi, presidente dell’Autorità di Bacino – che dovrà essere necessariamente ripetuta. Si tratta di un vero e proprio progetto pilota, che per dare i suoi effetti dovrà essere replicato nei prossimi anni. Con questi interventi abbiamo fatto un primo piccolo passo: il materiale raccolto rappresenta una minima parte di quello presente. Per conformazione, il canneto fa da filtro, e trattiene tutto quello che vi entra. Ci sono diversi strati di materiale depositati nei decenni, che necessitano interventi mirati e continui. Autorità di Bacino si mette a disposizione, fin da ora, degli enti preposti».
Nei prossimi giorni, Autorità di Bacino e Torbiere sottoporranno a Regione Lombardia alcune proposte di gestione del problema, che comprendono la realizzazione di giornate dedicate allo sfalcio del canneto e alla raccolta del materiale di dimensioni più grandi, il coinvolgimento dei gruppi di volontariato locale per la raccolta dei rifiuti minuti, e la realizzazione di progetti di educazione ambientale dedicati alle scolaresche, che verranno seguiti direttamente dall’ente di gestione della Riserva. Il progetto pluriennale – è stato previsto – ha un importo di 95mila euro all’anno.