In tempi di crisi energetica in Valle Seriana si è pensato ad una variazione degli orari dei dipendenti comunali, una scelta che non è andata giù alla RSU del comune di Alzano Lombardo e ai rappresentanti di CGIL CISL UIL.
“I Comuni di Milano e Bergamo ottimizzano le aperture degli uffici grazie al lavoro agile, altri invece usano la crisi come pretesto per tagliare i buoni pasto ai dipendenti”, dichiarano Fabio D’Aniello, Paolo Agape e Antonio Montanino, che per CISL FP, FP CGIL e UIL FPL hanno seguito la trattativa con il Comune.
Nel Comune di Alzano Lombardo, comunicano i sindacati, il Segretario Generale, durante l’incontro convocato lo scorso 24 ottobre per discutere delle misure di risparmio energetico in vista dell’inverno, ha dichiarato ufficialmente che dal 2 novembre 2022 l’orario dei dipendenti sarebbe cambiato al fine di ridurre la spesa energetica.
Il nuovo orario prevede una riduzione del servizio nelle ore pomeridiane, “ma a conti fatti – continuano i sindacalisti-, lo spegnimento degli impianti riguarderebbe appena 4 ore settimanali. Il vero risparmio deriva in realtà dalla mancata erogazione dei buoni pasto che, a conti fatti, arriverebbe a circa € 10.000 annui. Cosa ancor più assurda l’amministrazione pur dichiarando di voler adottare politiche per coinvolgere attivamente i lavoratori nelle misure di risparmio energetico, ha deciso di non destinare tali risorse a favore del personale. Un fatto gravissimo se si considera anche l’ormai strutturale situazione di carenza di personale all’interno dell’ente, causa di eccessivi carichi di lavoro da diversi anni a questa parte”.
Una situazione parzialmente analoga, sottolineano ancora le categorie del pubblico impiego di CGIL CISL UIL di Bergamo, si verifica al Comune di Albino dove al termine del confronto è emerso che “anche in questo caso, i risparmi derivanti dalla mancata erogazione dei buoni pasto non saranno destinati ai dipendenti per l’anno corrente, mentre per il 2023 si spera nel ripristino della situazione previgente”.
Non si è fatta attendere la reazione dei due Comuni chiamati in causa dai Sindacati. “Non sappiamo se questa nota sia stata emessa su mandato del personale dipendente o sia una scelta autonoma dei sindacati -spiega il Sindaco alzanese Camillo Bertocchi., ma in un periodo così teso e difficile per tutti, questo comunicato ci pare un enorme danno d’immagine nei confronti dei dipendenti stessi. Il comune di Alzano Lombardo ha licenziato un piano di contenimento dei consumi energetici articolato su ogni ambito, nel tentativo di contenere la spesa energetica e non dover ricorrere ad aumento della pressione fiscale. Nel piano è prevista anche la rimodulazione dell’orario di lavoro dei dipendenti al fine di contenere l’orario di riscaldamento dei locali. La nota sindacale risulta alquanto infelice anche e soprattutto alla luce del fatto che solo lunedì scorso la Giunta Comunale ha riconosciuto ai dipendenti il massimo del fondo incentivante facoltativo, per oltre 30.000 euro. Alla luce dei fatti questa nota si rivela quindi pretestuosa e non fa altro che ingenerare inutili tensioni in un periodo storico già di per sè difficile”.
“Sono deluso dal comportamento dei Sindacati che non hanno davvero compreso la situazione -spiega il Sindaco di Albino Fabio Terzi-. Si tratta di un solo buono pasto la settimana derivante dall’eliminazione del rientro pomeridiano il giovedì, che ha visto soddisfatti i lavoratori. L’esempio andrebbe dato dall’alto come ha fatto la mia Giunta sulla rinuncia all’aumento di stipendio, facendo risparmiare 40mila euro alle casse comunali”