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Giorno della Memoria, l’Università invita a riflettere sull’importanza di ricordare

L’Università degli studi di Bergamo invita a riflettere in occasione del Giorno della Memoria, istituito con la legge del 20 luglio 2000 il 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz.

Per contribuire alla riflessione sulla Shoah, sulle leggi razziali e sulla persecuzione italiana dei cittadini ebrei, ricordando altresì quanti hanno contrastato il progetto di sterminio, a rischio della propria vita, l’Università degli studi di Bergamo ha messo a punto un ciclo di eventi che culmineranno il pomeriggio del 27 gennaio, alle 15, presso la sede di Bernareggi, con la conferenza di Elisabetta Ruffini, direttrice ISREC BG, in dialogo con i proff. Valentina Pisanty e Giovanni Scirocco sulla collocazione delle pietre di inciampo a Bergamo, nell’ambito dell’evento dal titolo Stolpersteine: una rete di memoria per Bergamo – Brescia capitale della cultura, dopo i saluti del Magnifico Rettore prof. Sergio Cavalieri. Presiede il prof. Corrado Del Bò, Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza e coordinatore del gruppo che ha organizzato le iniziative, e conclude il dialogo il prof. Raul Calzoni.

Il ciclo di incontri prenderà il via con una serata organizzata in collaborazione con il Comune di Bergamo – Assessorato educazione alla Cittadinanza e alla Pace: il 26 gennaio alle 20.30, presso la Sala Galmozzi in via T. Tasso 4, Bergamo, appuntamento con Immaginare il Novecento, comprendere il presente. Di che cosa parliamo nel Giorno della Memoria. L’incontro, a cura dei proff. Claudio Vercelli (Istituto storico della Resistenza e della Società Contemporanea) e Leonida Tedoldi, intende mettere a fuoco, attraverso il ricorso ad alcune parole chiave, le questioni storiche e i temi ideologici che hanno caratterizzato l’esperienza concreta dei diversi totalitarismi.

La giornata del 27 gennaio si sviluppa invece in tre appuntamenti: dalle 9 alle 12, presso la sede del Rettorato in via Salvecchio, 2, Bergamo Alta, la lezione dottorale “Primo Levi e gli oggetti: Knall” del prof. Marco Belpoliti affronta il rapporto fra Primo Levi e gli oggetti, anche inventati, come Knall, misterioso aggeggio che impartisce la morte a distanza. Dalle 12 alle 14, presso l’Istituto Superiore Bortolo Belotti, l’intervento del prof. Raul Calzoni su “Le donne di Ravensbrück”: campo di concentramento e lavoro forzato femminile, rivolto esclusivamente agli studenti dell’istituto, grazie a testimonianze dirette delle internate si concentra sul campo femminile in cui le donne, prevalentemente ebree e deportate politiche, furono anche costrette ai lavori forzati.

A conclusione della rassegna, il 14 febbraio, dalle 14 alle 16, presso l’aula 14 di via Pignolo, 123, Bergamo, “Archeologia della memoria e dei traumi. Per una critica degli usi politici del passato”, l’intervento del prof. Lorenzo Migliorati con la prof.ssa Valentina Pisanty nell’ambito del ciclo di seminari “Sociologia critica” a cura del prof. Marco Marzano.

“L’Università, in qualità di istituzione vicina alle giovani generazioni e al territorio, ponte tra la scuola e il mondo del lavoro, porta d’accesso al sapere e finestra sul mondo, ricopre un ruolo fondamentale nel ribadire l’importanza di ricordare. – afferma il prof. Sergio Cavalieri, Rettore dell’Università degli studi di Bergamo – La memoria dell’Olocausto impone a ognuno di noi di contrastare, in qualsiasi misura possibile, ogni forma di discriminazione. Il ricordo e la condivisione delle atrocità del passato rappresentano un monito costante perché non si ripresentino ai giorni nostri. Purtroppo gli eventi tragici a cui assistiamo anche nel nostro presente ci dimostrano come la libertà, l’eguaglianza e la coesione sociale siano dei valori da curare e alimentare continuamente, giorno dopo giorno”.

 

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