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Fondazione Giusi Pesenti Calvi, consegnate le borse di studio

Si sono svolte sabato 11 febbraio presso villa Belvedere (Belvedì) di Alzano, alla presenza del CdA della Fondazione, dell’amministrazione comunale e della famiglia Pesenti le premiazioni dei vincitori della 4° edizione delle Borse di Studio “Famiglia Pesenti Calvi”, frutto di una disposizione testamentaria del dott. Giuseppe Pesenti Calvi (detto Giusi), nipote diretto di Carlo Pesenti, iniziatore dell’ industria cementiera che diventerà Italcementi nel 1927.

Il dott. Pesenti Calvi, scomparso il 12 febbraio 2018, nominò erede universale la Città di Alzano Lombardo, la quale ha costituito nel 2020 la Fondazione Giusi Pesenti Calvi, di fatto attiva dall’autunno 2021, col primario scopo di gestire la straordinaria eredità ottemperando alle disposizioni testamentarie.

La Fondazione ha quindi indetto anche quest’anno l’edizione delle Borse di studio “Famiglia Pesenti Calvi”, sostanziose e destinate a giovani residenti in Val Seriana che abbiano discusso, ottenendo il massimo della votazione, tesi di laurea magistrale o di terzo livello (Specializzazione o Dottorato di Ricerca) in particolari ambiti disciplinari, tra cui l’ingegneria, le scienze agrarie e quella veterinaria, tesi attinenti alla sostenibilità ambientale o tesi relative alla conoscenza e valorizzazione del patrimonio storico, culturale, ambientale del territorio.
Proprio per ricordare la generosità del gesto del dott. Giusi Pesenti Calvi e la sua volontà di riconoscere il merito delle giovani generazioni, le premiazioni si tengono in corrispondenza dell’anniversario della sua scomparsa, presso la bella villa Belvedì, residenza del compianto testatore e ora casa-museo.
Quest’anno sono 4 i giovani e brillanti vincitori delle borse di studio in memoria della famiglia Pesenti Calvi, con tesi assai diversificate e discusse in diversi atenei:
Davide Asperti, Corrosion and stress corrosion cracking behaviour of additive manufactured AM2139 and AlSi10mg Aluminum alloys (tesi di Laurea Magistrale in Ingegneria Meccanica, Università degli Studi di Bergamo); Marianna Bertocchi, Governance ambientale e partecipazione nell’era dell’Antropocene: sviluppare la “cura territoriale” e valutarne i suoi impatti nei contesti urbani. Il caso di Lione (tesi di Laurea Magistrale in Geourbanistica, Università degli Studi di Bergamo); Cesare Cugini, Studio di fattibilità della Società Agricola Latte Terra (tesi di laurea magistrale in Scienze Agrarie, Università degli Studi di Milano); Maicol Ravasio, Un progetto di conoscenza per l’architettura dei campanili: paesaggi del sacro e torri campanarie nella diocesi di Bergamo (tesi di Specializzazione in Arti e Architettura per la liturgia, Pontificio Ateneo Sant’Anselmo di Roma).
“A tutti questi giovani studiosi -spiega la Fondazione-, alcuni dei quali hanno scelto di proseguire con gli studi accademici, sono rivolti i nostri complimenti, per la serietà, l’impegno e la passione profusi, con l’augurio possano conservare il rigore e al contempo la curiosità sin qui dimostrati, ingredienti ineludibili per il ben operare a vantaggio della comunità intera”.

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