In Lombardia la siccità continua a far sentire i suoi effetti. Siamo ancora in piena crisi idrica con i laghi che hanno il 30% di acqua in meno rispetto allo scorso anno. La situazione dipende in gran parte dalla scarsità di precipitazioni di quest’inverno. Ma quanto nevica e piove di meno rispetto al passato? Abbiamo girato la domanda al meteorologo Matteo Lacavalla, che cura lo spazio dedicato alle previsioni del tempo su Antenna2.
«Anche quest’anno la circolazione atmosferica è stata particolarmente sfavorevole per le Alpi. Pensate che rispetto alla media storica dei dati registrati dai nivometri su tutto l’arco alpino siamo al di sotto del 56% di altezza neve al suolo. Numeri in linea con i dati dell’anno scorso che vedevano accumuli nevosi particolarmente scarsi sulle Alpi. Una situazione ben diversa rispetto alle regioni centro-meridionali italiane che hanno avuto una media nevosa molto più elevata rispetto allo storico. Sulla Sicilia, nella zona dell’Etna, a oltre mille metri di altitudine, è caduto ben un metro e mezzo di neve in pochi giorni all’inizio di febbraio. Anche in Abruzzo e Sardegna ha nevicato molto di più rispetto alla media storica».
Ma questa situazione è legata ai cambiamenti climatici? La risposta di Matteo Lacavalla è affermativa. «I cambiamenti climatici sono davvero responsabili di queste anomalie nelle precipitazioni. Le circolazioni atmosferiche che tipicamente portano perturbazioni da ovest verso est, le tanto sospirate perturbazioni atlantiche, sono bloccate da anticicloni che le fanno migrare verso latitudini più settentrionali. Assistiamo così a forti nevicate sulla Scandinavia, mentre noi risentiamo di una circolazione più secca di origine continentale che porta all’assenza di precipitazioni sull’arco alpino e prealpino. Sono invece più esposte le regioni del medio e basso Adriatico».
Purtroppo ci dovremo abituare. «I modelli matematici indicano che queste circolazioni atmosferiche saranno tipiche del prossimo futuro. Mi riferisco a proiezioni sul 2030/2040. Avremo questa circolazione tipica dai quadranti settentrionali e orientali. Dobbiamo quindi aspettarci inverni particolarmente avari di precipitazioni sia piovose che nevose».
Nel frattempo, però, per i prossimi giorni sembra che il tempo sia destinato a cambiare. «Assisteremo a un cambio deciso della circolazione atmosferica. Arriveranno correnti fredde da est che nella giornata di domenica potrebbero portare deboli nevicate sul nostro territorio fino a bassa quota. Ma non dobbiamo aspettarci accumuli rilevanti. Queste correnti da est tendenzialmente sono sempre più secche e quindi per la prossima settimana e quelle successive avremo una situazione sfavorevole per piogge e nevicate».