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Songavazzo, successo di pubblico e simpatia per il Palio degli asini

Sette asinelli e altrettanti fantini, cinque giri di campo, tantissime perone ad assistere: questi gli ingredienti del Palio degli asini di Songavazzo, tornato dopo quattro anni di stop. Ma il tempo, al centro sportivo di via Toselli, non sembrava essere passato. Immutato l’entusiasmo, così come identica la carica di simpatia di una manifestazione che si contraddistingue per il suo tono scanzonato.

Dopo la pausa imposta dalla pandemia, l’Associazione giovani di Songavazzo è tornata a proporre l’evento nel solco della tradizione. A fare da tema, quest’anno, i cento anni di storia dell’asilo. E, infatti, i sette fantini sono arrivati con improbabili travestimenti da bambini. I bambini (veri) dell’asilo, invece, hanno accompagnato la banda per la sfilata inziale che ha dato il via al palio.

Gli asinelli in gara sono stati battezzati con nomi come Chino Recoba, Bam Bam, Birichina, fino a un più impegnativo Dignità. Anche i fantini hanno scelto nomi d’occasione. Del resto, l’impronta goliardica del palio è nota: lo scopo è far divertire. Anche perché con gli asini non si può pensare di avere una vera e propria gara. La loro indole li porta a vagare più che a correre, a volte pure a fermarsi.

Così, dopo un palio quasi interamente dominato da un asinello, alla fine ha vinto un altro: Chino Recoba. Lo ha condotto oltre la linea del traguardo Mattia Danesi, veterano del palio (partecipa dal 2010) e già tre volte vincitore. Dopo di lui Christian Sonzogni (su Bririchina) e Lorenzo Barzasi (su Dignità).

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