Dopo il buon debutto di venerdì 1° settembre, con arrivi da tutta la regione, anche la seconda giornata della Fiera di Sant’Alessandro ha registrato una grande affluenza. La storica rassegna organizzata da Bergamo Fiera Nuova e Promoberg dedicata al settore primario, tra agroalimentare, zootecnia, equitazione, macchinari, prodotti tipici e tecnologie all’avanguardia, continua dunque a suscitare interesse.
Anche quest’anno sono oltre 50mila i metri quadrati complessivi di superficie destinati alla rassegna: 16mila al coperto (padiglioni A e B e Galleria centrale); i restanti in esterna, con aree dedicate all’esposizione e alla zootecnia (18.500 mq) e all’equitazione (circa 16mila mq). Complessivamente sono 185 le imprese presenti quest’anno (+7,5% rispetto alla scorsa edizione), in rappresentanza di 12 regioni italiane. I tanti appassionati del mondo rurale possono confrontarsi con imprese, associazioni e realtà istituzionali per acquistare prodotti e partecipare ad eventi formativi dedicati ad alcune delle tematiche più interessanti per il comparto agroalimentare.
Anche nella giornata di sabato 2 settembre sono andati sold out i due seminari a cura di Ats e Inail (tutela della salute e sicurezza dei lavoratori addetti all’orticoltura) e di Coldiretti, con il patrocinio di Ats e la collaborazione della Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva, sulla peste suina africana, problema sanitario di strettissima attualità che sta catturando l’attenzione degli operatori italiani. Particolarmente seguita (anche dalle tv nazionali) la tavola rotonda sulla peste suina.
Ettore Prandini, presidente nazionale di Coldiretti, ha trasmesso «la forte preoccupazione degli operatori, perché si rischia, laddove ci fosse un allargamento delle zone coinvolte dalla Peste suina africana, di compromettere una delle filiere più importante del settore agroalimentare italiano, non solo per quanto riguarda la produzione interna, ma soprattutto per l’export. Da anni – ha proseguito Prandini -, come Coldiretti chiediamo il contenimento del cinghiale (che superano i 2,4 milioni di esemplari, mentre dovrebbero essere meno di 400mila), ora siamo costretti ad affrontare un’emergenza sanitaria (chiamando in causa anche l’esercito) perché è mancata l’azione di prevenzione come abbiamo ripetutamente denunciato in piazza e nelle sedi istituzionali. Rischiamo di veder compromesso il lavoro fatto con serietà e qualità da decenni dai nostri agricoltori».
«Ad oggi la peste suina africana (Psa) riguarda pochi allevamenti, in Lombardia parliamo di cinque casi circoscritti alla sola zona del Pavese – ha evidenziato il presidente di Coldiretti Bergamo, Gabriele Borella -. Siamo in campo con gli operatori e le istituzioni (Ats in testa) per cercare di contrastare in tutti i modi la diffusione della peste suina africana. Se la situazione ci sfuggisse di mano, per i nostri operatori sarebbe un colpo durissimo. In Italia, l’intera filiera, comprendendo tutto l’indotto, varia dai 15 ai 20 miliardi di euro. In Lombardia stiamo parlando di oltre quattro milioni di suini, mentre negli allevamenti della Bergamasca i suini sono oltre 300mila».
Grande interesse anche per il seminario “Orto sicuro: la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori addetti all’orticoltura”. A cura di Ats Bergamo in collaborazione con la direzione territoriale di Bergamo dell’Inail.
Domenica 3 settembre il gran finale della fiera. Tra gli appuntamenti più attesi, l’incoronazione delle regine di razza bovina e i vincenti delle varie categorie di cavallo purosangue arabo. Forte interesse anche per il convegno di Confagricoltura dedicato all’agricoltura digitale per sistemi agricoli sostenibili.
Orari: domenica 9 – 19. Ticket: intero 8 euro (online 7 euro); ridotto (ragazzi dai 12 ai 16 anni compresi e over 65) 6 euro (online 5 euro). Parcheggio: 4 euro. Si può pagare con contanti, carte di credito/debito o tramite il servizio Telepass. Info: www.fieradisantalessandro.it