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In Bergamasca percorsi di inserimento lavorativo per le donne vittime di violenza

Ieri mattina (lunedì 27 novembre) nella sede della Provincia di Bergamo è stato presentato il protocollo d’intesa per la realizzazione, nei Centri per l’Impiego del territorio, di interventi finalizzati alla presa in carico delle donne vittime di violenza e discriminazione sul lavoro, di sostegno all’occupazione femminile per il recupero della piena autonomia sotto il profilo economico e lavorativo e per la promozione della parità di genere nel mondo del lavoro.

Erano presenti il presidente della Provincia Pasquale Gandolfi, la consigliera delegata alle Pari Opportunità Romina Russo, l’assessora alle Politiche sociali del Comune di Bergamo (capofila della rete antiviolenza di Bergamo e Dalmine) Marcella Messina, la Dirigente provinciale del Mercato del Lavoro Elisabetta Donati.

La Direzione regionale Formazione e Lavoro ha approvato un intervento di sistema per rafforzare la collaborazione tra le Reti territoriali antiviolenza, i Servizi per l’Impiego, gli Enti di formazione professionale, il sistema imprenditoriale e le organizzazioni sindacali, per favorire la realizzazione di percorsi di inserimento lavorativo rivolti specificamente alle donne vittime di violenza. Obiettivo dell’intervento era la realizzazione di un raccordo tra le Reti territoriali antiviolenza e i Centri per l’Impiego, favorendo la stesura di un protocollo di azione e realizzando la formazione del personale dei Centri per l’Impiego e degli operatori degli Enti accreditati alla formazione e al lavoro.

Il potenziamento dei Centri per l’Impiego, grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), ha consentito di sviluppare nuove strategie per l’erogazione di servizi relativi alla realizzazione socio-economica delle donne che hanno subìto violenza e per la crescita dell’occupazione femminile in un territorio come la Bergamasca, da sempre particolarmente sensibile al tema e in cui la presenza di cinque Reti antiviolenza è attiva e consolidata.

Le risorse assegnate da Regione Lombardia alla Provincia di Bergamo hanno permesso di finanziare la formazione, da parte delle Reti antiviolenza e dell’Agenzia nazionale politiche attive del lavoro (Anpal), degli operatori dei Centri per l’Impiego. Lo scopo è fornire competenze specifiche per la presa in carico, l’orientamento e l’accompagnamento al lavoro delle donne vittime di violenza e discriminazione sul luogo di lavoro, cosi come previste dal profilo di Diversity Manager del Quadro regionale standard professionali, secondo cui è importante: «presidiare le attività di reclutamento e selezione del personale in ottica di valorizzazione delle differenze (di genere, età, orientamento sessuale, origini etniche, abilità fisiche, religione) e in funzione del profilo professionale ricercato».

Inoltre, in collaborazione con l’Agenzia di formazione orientamento e lavoro (Afol) metropolitana e con alcune ricercatrici dell’Università degli Studi di Milano Bicocca è stato somministrato alle utenti dei Centri per l’Impiego e delle Reti antiviolenza un questionario con lo scopo di analizzare le competenze e i fabbisogni formativi delle donne che vogliono inserirsi nel mercato del lavoro e le loro eventuali difficoltà o vincoli all’accesso.

La già esistente adesione della Provincia di Bergamo ai singoli protocolli delle 5 Reti interistituzionali antiviolenza e la necessità di creare un sistema di collaborazione, ha portato all’elaborazione e alla stipula del Protocollo d’Intesa per una gestione integrata e coordinata di interventi a favore delle donne vittime di violenza e discriminazione nei luoghi di lavoro. I partner del protocollo sono la Provincia di Bergamo, Mercato del lavoro e le 5 reti territoriali attive sul territorio bergamasco, quelle degli ambiti di: Bergamo e Dalmine; Isola Bergamasca e Bassa Val Martino; Val Brembana, Valle Imagna e Villa d’Almè; Distretto di Bergamo Est; Treviglio e Romano di Lombardia.

In ogni Centro per l’Impiego è presente un’operatrice di riferimento che prende in carico le donne, segnalate dai Centri antiviolenza, effettua l’accoglienza, la profilazione e presenta i vari servizi previsti sempre ponendo particolare attenzione ai suoi bisogni di ascolto, empatia e supporto nel suo percorso verso l’autonomia economica e lavorativa. Laddove si valuti che sia opportuna l’attivazione di misure di politiche attive al lavoro che coinvolgono anche altri enti e soggetti accreditati, l’operatrice del Centro per l’Impiego rimane il punto di riferimento della persona e pertanto si occuperà, in accordo con l’operatrice del Centro antiviolenza, sia dei vari passaggi del percorso intrapreso, sia del monitoraggio e della valutazione dell’andamento del progetto personalizzato. La molteplicità dei soggetti coinvolti è necessaria per garantire e agevolare l’inserimento professionale.

Nel corso dell’anno 2023 sono state inviate ai Centri per l’Impiego della Provincia di Bergamo dai Centri antiviolenza 60 donne. Con 56 di loro (12 di nazionalità italiana, 21 di origine africana, 9 da paesi dell’Est Europa, 9 di provenienza asiatica e 5 di origine sudamericana) è stato effettuato un intervento formativo o di inserimento lavorativo, anche attraverso l’attivazione della “Dote Gol”. Tali azioni hanno contribuito a intraprendere un percorso di inserimento lavorativo: infatti 8 donne hanno sottoscritto un contratto a tempo indeterminato, 14 un contratto a tempo determinato e 12 hanno in corso un’attività di tirocinio.

«Sono orgoglioso di presentare questo progetto per consentire alle donne vittime di violenza di prendere in mano la propria vita, grazie all’apporto indispensabile delle 5 Reti antiviolenza che consentono la messa a punto di percorsi mirati – ha commentato il Presidente della Provincia Pasquale Gandolfi -. Oggi siamo qui non soltanto per presentare l’attività finora svolta, ma soprattutto per far sapere alle donne bisognose di aiuto che possono rivolgersi a questi canali per trovare un sostegno e un supporto».

«Dopo aver presentato la scorsa settimana il percorso di formazione rivolto agli studenti “Prospettive differenti”, con questo prezioso progetto si arricchisce l’impegno continuo della Provincia sul tema della violenza maschile contro le donne – ha detto la consigliera Russo -. Un progetto formativo e di cura che rappresenta un sostegno concreto per le donne vittime di violenza. Il risultato importante di una collaborazione proficua con le Reti interistituzionali contro la violenza e i Centri antiviolenza che sono il punto di riferimento imprescindibile di ogni azione politica per le competenze e professionalità che rappresentano. Un ringraziamento alla dott.ssa Donati e a tutti gli operatori e operatrici dei Centri per l’Impiego».

«Credo che la capacità di essere a fianco delle persone che vivono un momento di fragilità sia la vera missione del servizio pubblico – ha concluso la dirigente Elisabetta Donati – per questo non possiamo che essere orgogliosi della collaborazione messa in campo. I primi risultati raggiunti ci spronano a migliorarci sempre di più».

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