Notizie

Nasolino, primi frutti per il progetto sperimentale con l’Università della Montagna

A Nasolino sta proseguendo il progetto di coltivazione sperimentale che vede impegnati alcuni ricercatori del polo Unimont, l’Università della Montagna di Edolo, distaccamento territoriale dell’Università degli Studi di Milano. Il progetto, operativo dallo scorso giugno, è realizzato dai ricercatori in collaborazione con la realtà territoriale dell’associazione Grani Asta del Serio, e sta cominciando a raccogliere i suoi frutti.

«L’obiettivo di questa sperimentazione è creare e pensare a dei sistemi agricoli montani che siano sostenibili – spiega il ricercatore Luca Giupponi -. Qui abbiamo un piccolo campo in cui stiamo sperimentando la coltivazione del fagiolo rampicante Copafam, tipico delle nostre montagne, che stiamo coltivando in consociazione, ovvero insieme, a un mais tipico della Val Seriana, quello delle Fiorine di Clusone. Abbiamo scelto di sperimentare questo tipo di coltivazione per cercare di sfruttare i batteri denominati azotofissatori, presenti nel fagiolo, che catturano l’azoto presente nell’atmosfera e e lo trattengono nelle radici. Questo è il principale nutriente del mais, che venendo coltivato insieme ai fagioli, ne trae beneficio, creando un’ottica di circolarità».

Un tipo di coltivazione innovativo che è sempre più necessario al giorno d’oggi, specie nelle zone montuose come la Val Seriana, e che ha già portato i suoi frutti.

«Il raccolto è andato bene – afferma Andrea Messa, dell’associazione Grani Asta del Serio -. Madre natura ha fatto il suo percorso e nonostante l’estate particolarmente calda abbiamo avuto un buon raccolto di mais. Il progetto non è ancora concluso, dura infatti due anni e il nostro prodotto continua a svilupparsi nel frattempo. L’anno prossimo le due piante verranno invertite nella semina e vedremo se questo porterà a risultati positivi».

Il progetto, oltre a riscontrare un buon raccolto, comporterà ora una fase successiva anche in termini scientifici, visto che i prodotti verranno studiati presso i laboratori dell’Unimont di Edolo, in particolare cercando di analizzarne le caratteristiche nutrizionali, oltre alla possibilità di ulteriori risvolti di questo tipo di coltivazione, come l’ipotesi di creare prodotti agroalimentari sostenibili basati sull’utilizzo di farina combinata di mais e fagiolo, con proprietà nutritive innovative.

Condividi su:

Continua a leggere

Lana e commerci, a Bergamo in mostra l’archivio Bonduri di Gandino
Fiorano: arrestato 56enne per maltrattamenti ed estorsione