Gli imprenditori della Valle Seriana di Confartigianato Imprese Bergamo si uniscono alle proteste di cittadini, sindaci e associazioni del territorio per denunciare l’ormai scoraggiante situazione in cui versa il traffico sulla strada Statale 671.
Una situazione, quella delle lunghe code e degli ingorghi, già insostenibile da anni, ma che è esplosa in tutta la sua drammaticità in questi ultimi giorni, con il nuovo cantiere per la posa del ponte della pista ciclabile tra i territori di Cene e Fiorano al Serio. A denunciare la situazione a nome di Confartigianato Imprese Bergamo è il vicepresidente nonché rappresentante del Polo territoriale di Albino Ivan Morotti, facendosi portavoce anche degli imprenditori del Polo di Clusone: in tutto, un’area in cui hanno sede circa 6 mila imprese artigiane.
«Che la situazione viabilistica della Valle Seriana sia assolutamente assurda è ormai sotto gli occhi di tutti – ha commentato -. Quest’ultimo cantiere non è stato altro che la goccia che ha fatto traboccare il vaso: un vaso pieno di esasperazione, quella degli automobilisti e delle nostre aziende che ci stanno manifestando già da tempo il loro profondo disagio e sfinimento».
Confartigianato chiede una programmazione più attenta delle opere di manutenzione ordinaria e straordinaria e il coinvolgimento di tutte le parti sociali del territorio nella pianificazione dei lavori.
«Siamo convinti della necessità e apprezziamo i diversi lavori di manutenzione su una viabilità che accusa tutti i segni del tempo – ha aggiunto -. Dobbiamo però cercare di pianificarli con intelligenza e coerenza, partendo dalle piccole cose, pratiche, tangibili, che richiedono semplicemente due elementi: coordinamento e condivisione, che purtroppo ad oggi non si vedono. Un esempio apparentemente banale, che è tuttavia concausa del problema, sono i recenti interventi di taglio della vegetazione a bordo della strada provinciale 35, che qualche settimana fa sono stati eseguiti in massimo orario di punta. Basta davvero poco per comprendere che questa tipologia di intervento deve essere fatta senza compromettere la viabilità, quindi in tempi e modi più opportuni».
Per questo, Confartigianato Imprese Bergamo chiede agli enti competenti (Anas, Provincia, Comunità Montana, Comuni) di coinvolgere anche i rappresentanti delle imprese quando devono essere pianificati i lavori, al fine di condividere tempistiche e soluzioni che siano intelligenti e meno dannose possibili, in grado di mediare tra le diverse esigenze.
«Come Confartigianato – conclude Morotti – siamo preoccupati in primis per le nostre aziende, per le quali tutto questo si sta traducendo in un danno economico di dimensioni enormi: le ore perse in coda da titolari e dipendenti per percorrere anche solo pochi chilometri, i ritardi nelle consegne, le commesse che si rischiano di perdere, il materiale che non arriva perché i fornitori sono bloccati nel traffico. Tutto questo non fa che aumentare ulteriormente i costi aziendali. Non pianificare interventi viabilistici così impattanti significa non avere rispetto per chi produce, per chi sostiene l’economia della Valle, caratterizzata da parecchie aziende che lavorano in trasferta, come Milano e il suo hinterland, che esportano eccellenza fuori dalla nostra provincia e che quindi dovrebbero rappresentare un vanto per il territorio. Tutto questo viene però compromesso e vanificato da una viabilità indecente e da una rete stradale obsoleta e non più al passo coi tempi, dove anche un piccolo cantiere provoca un delirio».
A questo proposito, infine, Confartigianato invita a una seria riflessione circa il futuro infrastrutturale della Valle Seriana, iniziando a studiare le possibilità di una viabilità alternativa, col contributo di tutte le parti.