Un 45enne bergamasco è stato arrestato dai carabinieri per aver rapinato l’ufficio postale di Mozzo. I militari dell’arma sono intervenuti immediatamente una volta scattato l’allarme, poco dopo le 13.30 di mercoledì 13 dicembre. Una pattuglia della stazione di Curno è arrivata sul posto e i carabinieri sono entrati all’interno cogliendo il rapinatore ancora con l’arma in mano. Prestando la massima attenzione alla sicurezza dei dipendenti, i militari hanno intimato all’uomo di gettare l’arma, quindi hanno provveduto a disarmarlo e immobilizzarlo.
Il rapinatore, con diversi precedenti specifici, è entrato all’interno dell’ufficio postale con volto travisato e armato di pistola intimando ai dipendenti di farsi consegnare il denaro presente nelle casse degli sportelli. La pistola utilizzata era finta, ma fedele riproduzione di un modello Glock , priva di tappo rosso.
Le segnalazioni di allarme giunte agli operatori della situation room di Milano, la sala di controllo H24 di Poste Italiane competente per territorio, hanno consentito di far partire la richiesta di un pronto intervento. Gli operatori della situation room, all’arrivo delle segnalazioni, hanno immediatamente tentato di contattare il direttore dell’ufficio postale e, non ricevendo risposta alcuna, hanno avvertito le forze dell’ordine.
Gli operatori della centrale operativa hanno allertato e coordinato l’intervento delle pattuglie sul territorio per raggiungere l’ufficio postale nel più breve tempo possibile. Il Comando della Compagnia carabinieri di Bergamo ha infatti intensificato i controlli in particolare nei pressi degli obiettivi sensibili, quali istituti di credito e uffici postali. La pattuglia della stazione di Curno, che gravitava nei pressi dell’ufficio postale, è riuscita ad intervenire in modo fulmineo. Nel frattempo, è giunta sul posto anche una pattuglia della Sezione Radiomobile, pronta ad intervenire qualora il rapinatore avesse tentato la fuga.
Oltre a una somma di 540 euro, l’uomo s’è fatto consegnare anche due cellulari appartenenti al direttore e a una dipendente. La refurtiva è stata riconsegnata al direttore dell’ufficio postale, mentre il 45enne è stato arrestato in flagranza per rapina aggravata e portato nel carcere di Bergamo. I carabinieri stanno accertando se l’uomo si sia reso responsabile anche di rapine consumate recentemente con analoghe modalità in Bergamasca presso altri uffici postali e presso lo stesso ufficio di Mozzo nei mesi scorsi.
In un comunicato Poste italiane sottolinea che «i sistemi di custodia del denaro di Poste Italiane sono decisamente all’avanguardia tanto che nel triennio 2020-2022 il 47% dei tentativi di furto e rapina in tutta Italia sono falliti. Tale risultato è stato possibile grazie agli investimenti dell’azienda in materia di protezione e sicurezza che hanno consentito, ad esempio, di dotare tutti i 243 uffici postali di Bergamo e Provincia di dispositivi a protezione del contante, tra i quali speciali casseforti ad apertura temporizzata, e di attivare 451 sportelli dotati di RollerCash, particolari casseforti collegate alle postazioni operative i cui cassetti possono essere aperti solo alla conclusione di un’operazione. Ulteriori sistemi antieffrazione sono stati introdotti a protezione degli Atm, come ad esempio la cosiddetta ghigliottina che, attraverso una paratia mobile, impedisce l’introduzione di esplosivo all’interno della cassaforte stessa. La “ghigliottina” è una struttura blindata che garantisce la protezione della feritoia interna attraverso cui passa il denaro per uscire dalla cassaforte dell’Atm. Questo sistema non consente l’introduzione dell’esplosivo all’interno della cassaforte stessa rendendo vano il tentativo di attacco».
«L’effetto deterrente generato da tali accorgimenti, ha contribuito notevolmente alla riduzione del numero di eventi criminosi negli ultimi anni – prosegue il comunicato -. Poste Italiane, inoltre, ha previsto per gli uffici postali di Bergamo e provincia, l’introduzione di numerosi servizi di vigilanza armata (nel 2022 sono state effettuate oltre 49 ronde ispettive, in orario sia diurno che notturno) e la presenza di impianti di videosorveglianza a circuito chiuso composti da oltre 782 telecamere che, oltre a monitorare possibili intrusioni notturne nei locali di Poste Italiane e contribuire al riconoscimento di eventuali rapinatori, consentono attraverso un sofisticato software di videoanalisi predittiva di riconoscere automaticamente comportamenti sospetti e potenziali attacchi agli Atm, facendo partire in tempo reale la richiesta di intervento alle forze dell’ordine».