Un certosino lavoro di traduzione e commento, destinato a rendere fruibile ed attuale l’inestimabile valore di un’opera medievale del 1200. E’ stato presentato nelle ultime settimane presso il Monastero Cistercense di Valserena a Guardistallo (Pisa) il primo dei quattro volumi con cui lo studioso Pietro Gelmi, bergamasco di Gandino, propone l’inedita traduzione italiana dal latino medievale del “Dialogus Miraculorum” di Cesario di Heisterbach, corredata da note ed iconografia.
“Si tratta – spiega Gelmi – di un’iniziativa editoriale particolarmente articolata, ispirata dalla precedente edizione, nel 2021, della traduzione dei tre volumi superstiti dei“Libri VIII miraculorum” scritti da Cesario tra il 1225 e il 1226. Le monache del monastero toscano hanno raccolto ora l’idea di sostenere l’edizione di quella che è l’opera maggiore di Cesario, il “Dialogus magnus visionum atque miraculorum libri XII”, scritto fra il 1219 e il 1223 su commissione del suo priore”.
Il Dialogus comprende 746 storie agiografiche di miracoli, composte in forma di dialogo tra un novizio e il suo maestro. È suddiviso in dodici libri o Distinzioni, ordinati per temi. Ogni Distinzione inizia con l’enunciazione dell’idea da inculcare, mentre gli exempla vengono poi forniti come prova o conferma”. Cesario di Heisterbach (o meglio Caesarius von Heisterbach) è uno degli autori più noti, citati e prolifici della letteratura latina medievale, nel vasto ambito delle storie miracolose. Eppure di lui si hanno maggiori notizie sulla sua notevole produzione letteraria che sulla sua vita. “Si sa – aggiunge Gelmi – che è nato a Colonia intorno al 1180. Negli anni dal 1188 al 1198 è attestato a Colonia, dove frequenta la scuola capitolare di Sant’Andrea. In seguito perfeziona i suoi studi nella scuola della cattedrale, dove riceve una solida formazione teologica. All’inizio del 1199 Cesario emigrò dal monastero di Walberberg a Colonia, entrando in quello di Heisterbach, che si trova vicino a Bonn nel Siebengebirge, e vi rimase fino al termine dei suoi giorni, pur viaggiando molto. La sua notevole cultura gli meritò l’incarico di maestro dei novizi e poi la carica di priore. Non si conosce la data della sua morte, sicuramente successiva al 1240”.
La prefazione del primo volume tradotto del “Dialogus Miracolorum” viene proposta da Madre Maria Francesca Righi, badessa del monastero cistercense di Valserena e in gioventù, a Milano, vicina a don Luigi Giussani, fondatore di Comunione e Liberazione, sul quale propose una testimonianza al Meeting di Rimini del 2022, in occasione del Centenario della nascita. “Siamo grate – scrive madre Righi – di poter offrire la nostra comprensione di questi testi apparentemente lontani, ma in realtà talmente vicini che possono insegnarci ancora. La traduzione e le note che corredano e impreziosiscono il testo sono del prof. Gelmi. Non avremmo potuto eguagliare la sua conoscenza storica e la sua acribia nel visualizzare luoghi, usi e personaggi. Ovviamente c’è una differenza tra la sensibilità artistica e storica di una comunità di monache e un professore universitario. Accogliamo e segnaliamo questa disparità che rende il testo a nostro parere ancor più interessante. La domanda di fondo nel presentare i testi della tradizione cistercense è: vogliamo relegarli in un passato e studiarli come reperti da museo o piuttosto ascoltarli come testimoni di una tradizione vivente che si esprime in modo diverso a seconda dei tempi? Ovviamente siamo per la seconda ipotesi”. Il primo volume “Dialogus Miraculorum” (stampato da Radici Due Gandino in tiratura limitata “libri rari” di 300 esemplari) è corredato dalle illustrazioni della disegnatrice Patrizia Maffeis. Nei prossimi mesi saranno disponibili gli ulteriori tre volumi a completamento dell’opera. E’ possibile acquistare il libro online sul sito valserena.it oppure, a Gandino, presso Cartoleria Gyl, Flower Heart di Gabriella Gelmi e tabaccheria Antica Fontana.