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Nei Comuni spesa sociale da record: aumentano i bisogni

«L’emergenza sta diventando normalità». Angelo Murabito, della segreteria Cisl di Bergamo, sintetizza così i risultati della ricerca che il Dipartimento Welfare di via Carnovali ha realizzato sui bilanci dei Comuni (gli ultimi disponibili, quelli del 2022). Secondo l’indagine Cisl, infatti, la spesa per il sociale dei Comuni mantiene le cifre che si erano evidenziate con la pandemia del 2020, anche se la “mano pubblica” inizia a soffrire per le nuove necessità che dopo il periodo Covid si sono manifestate e acuite.

«I Comuni rispondono con sempre più fatica alle richieste della propria popolazione, e l’incremento di risorse dall’Amministrazione centrale, che comunque viene annotato, non ha comunque frenato la crescita delle entrate tributarie locali, che registrano complessivamente un +4,35% sull’anno precedente, raggiungendo e superando abbondantemente quota mezzo miliardo (521 milioni di euro) per l’insieme dei 243 Comuni. Gli ultimi due anno hanno sviluppato una domanda di protezione sociale molto più aggravata, con “territori di intervento” che prima del Covid non esistevano (dispersione scolastica, politiche abitative, politica del lavoro….): sul piano della quantità e complessità il bisogno è in crescita. La risposta al bisogno va per forza spostata anche su altre aree, mentre prima del Covid il grande capitolo riguardava la sola povertà. Oggi, dietro ai numeri ci sta una domanda di protezione più alta e più complessa, e se da un parte la gestione associata è in crescita, molti comuni , soprattutto nelle valli, stanno riflettendo su come riuscire a rivedere l’intera architettura dei servizi».

Dai dati della ricerca del Dipartimento Welfare della Cisl di Bergamo, dunque, emerge che nel 2022 le entrate da trasferimenti registra un aumento del 3,6% sull’anno precedente. Anche se non al livello del 2020, comunque la portata dei trasferimenti, 208 milioni a carattere provinciale, risulta decisamente superiore alla media degli anni prima del Covid. Con l’eccezione di due Ambiti (Val Seriana e Basso Sebino, con trasferimenti inferiori al 2021), il beneficio ha riguardato tutti gli Ambiti con punte superiori al +10% nei territori di Treviglio, Romano e Valle Brembana.

La ricerca evidenzia inoltre la ripresa, e continuità, del trend di costante aumento del carico fiscale a carattere locale che sta caratterizzando ormai da tempo l’andamento dei bilanci comunali (con la sola eccezione dell’anno pandemico) e rappresentato da un incremento del +42.5% di tasse e imposte locali nel corso dell’ultimo decennio.

L’aumento dell’imposizione fiscale locale figura indistintamente in tutti gli Ambiti, con punte più elevate nell’Ambito di Seriate (+8,69%), della Val Seriana (+8.33%), Isola (+6,22%), Basso Sebino (+7.65%), e Grumello (+6,88%).

«È opportuno ricordare – continua Murabito – come nel marzo 2021 gli amministratori bergamaschi in una nota pubblica abbiano sollecitato il governo in carica per una continuità di sostegno di aiuti costante nel tempo per evitare ulteriori interventi sulle addizionali e sulle imposizioni fiscali locali: una sollecitazione evasa con una risposta parziale che non ha comunque alleggerito significativamente i cittadini del peso degli oneri fiscali».

Nel 2022, la voce “Spesa complessiva” tocca valori superiori agli 852 milioni di euro, contro i 733,5 milioni nel 2010. La voce “Spesa Sociale” ( che comprende i servizi di Asili nido, Servizi per l’infanzia e minori, Servizi di prevenzione e riabilitazione, Strutture residenziali per anziani, Assistenza, Beneficienza e servizi diversi alla persona) raggiunge nei 243 comuni la quota record di 144,7 milioni di euro spesi, superando quindi sia l’anno precedente che il terribile anno dell’emergenza pandemica, e presentandosi però in modo differenziato nei diversi territori: ad eccezione di 4 Ambiti (Bergamo, Seriate, Grumello e Romano) che registrano un’ulteriore espansione della spesa sociale, i restanti 8 Ambiti ridimensionano il loro impegno nel raffronto con l’anno precedente, con punte del -7% negli Ambiti Alto Sebino e Alta valle Seriana e val di Scalve.

Nonostante gli sforzi degli enti locali, comunque, la Propensione Sociale dei bilanci comunali perde nell’ultimo anno analizzato quasi l’1% di portata, mentre la spesa sociale pro-capite cresce di quasi un euro a testa (da 130.4 a 131.2).

«L’aumento degli investimenti della “Spesa Sociale” – dice ancora il segretario della Cisl – risponde alla crescita abnorme della domanda di protezione sociale (invecchiamento, denatalità, povertà, fragilità delle reti familiari, migrazioni, ecc.), che sta mettendo in crisi e stravolgendo l’equilibrio dello stato assistenziale. Questa nuova domanda “sociale” comprende la povertà, il lavoro precario e instabile, l’impegno educativo, il disagio della fatica di tutti i giorni, la sicurezza, le tante barriere, la solitudine e l’isolamento, l’affanno della cura verso anziani o minori, l’integrazione. Tutte emergenze che si sono consolidate nel tempo con implicazioni per il sistema di Welfare, proprio perché stanno diventando normalità. Questa esplosione di domanda sociale chiama in causa doverosamente tutti gli attori e le componenti sociali presenti nei territori, ponendoli di fronte a un responsabilità collettiva che richiama e impegna ogni soggetto, comprese le imprese, ad un’azione comune e comunitaria mettendo insieme visioni, idee, azioni e risorse a favore dell’intero sistema».

La Cisl bergamasca sollecita quindi «l’aggregazione dei comuni in un fronte più adeguato per fronteggiare emergenza e spese conseguenti, e chiediamo che anche le imprese mettano in campo ogni loro possibilità per favorire una contrattazione aziendale e territoriale indirizzata su tutto quanto attiene la tutela e la salute della famiglia. L’occasione della nuova programmazione dei servizi sociali nei Piani di Zona e l’avvio del Decreto Legislativo, recante disposizioni in materia di politiche in favore delle persone anziane, dovrà quindi rafforzare la dimensione della rete e della condivisione raccogliendo e facendo perno sull’insieme dei pensieri e delle risorse di tutti gli attori sociali presenti nel territorio. La Cisl – conclude Murabito – pertanto chiede che il bene comune della Salute nella sua dimensione complessiva e globale venga affrontato con la massima priorità e attenzione. Sarà a tal proposito necessario rendere operativi luoghi di partecipazione al lavoro di definizione e monitoraggio con i Distretti, gli Ambiti territoriali e le parti sociali».

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