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Nuovo contratto dei bancari, a Bergamo accoglienza positiva per l’ipotesi di accordo

Dopo la firma, lo scorso 23 novembre, dell’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto collettivo di lavoro tra organizzazioni sindacali e Associazione bancaria italiana, le lavoratrici e i lavoratori di Bergamo sono stati chiamati a pronunciarsi sull’accordo che prevede un aumento a livello medio (3 area, 4 livello) di 435 euro. Per le lavoratrici e i lavoratori del settore, circa 270mila, si tratta di un incremento del 15% della retribuzione a regime. I lavoratori interessati nella provincia di Bergamo sono oltre 3000.

Le due assemblee unitarie sono state convocate presso la Borsa Merci di Piazza Libertà a Bergamo. Qui, i dirigenti dei sindacati dei lavoratori bancari hanno incontrato giornali e media per illustrare contenuti dell’accordo e accoglienza dei lavoratori. Alla conferenza hanno partecipato Cristian Manzoni (Fabi), Andrea Battistini (First Cisl), Simona Pedrali (Fisac Cgil), Lucia Peveri (Uilca) e Luca Ravaglia (Unisin).

«A oggi, le assemblee dei lavoratori hanno accolto positivamente i contenuti di questo accordo – hanno detto i sindacalisti nell’incontro con la stampa convocato tra le due assemblee di Bergamo -. Il rinnovo è caratterizzato da un importante incremento economico che garantisce il pieno recupero del potere di acquisto dei salari una parziale redistribuzione degli utili del settore, la riduzione dell’orario settimanale di lavoro, il rafforzamento dei presidi volti a favorire una nuova cultura orientata al benessere lavorativo e l’introduzione della possibilità di attivare forme di partecipazione dei lavoratori all’interno delle aziende».

«L’obiettivo della crescita dei salari è stato integralmente raggiunto, con 435 euro di aumento per la figura media (3A4L), a regime (marzo 2026), grazie alla tenacia delle organizzazioni sindacali, all’andamento positivo del settore favorito dal regime di tassi alti, e alla convergenza finale dei banchieri che, all’inizio del confronto, erano divisi su strategie ed obiettivi del negoziato. Diversi gli interventi riferibili all’organizzazione del lavoro e al benessere organizzativo, dalla riduzione dell’orario settimanale di lavoro (30 minuti) a parità di salario, al rafforzamento dei diritti sociali (malattia, maternità e paternità, occupazione, contrasto delle molestie e violenze di genere nei luoghi di lavoro), alla possibilità di attivare forme di partecipazione dei lavoratori in azienda (finanziaria, gestionale, organizzativa e consultiva), al fine di favorire il benessere, aumentare la competitività e produttività del lavoro».

Molteplici sfide attendono il settore. «In particolare per i grandi cambiamenti che la digitalizzazione sta portando – aggiungono i sindacalisti -: il rafforzamento della Cabina di regia nazionale va nella direzione di garantire il presidio e il governo di questi cambiamenti e i relativi impatti su lavoratrici e lavoratori e sul modo di fare banca: attraverso le modalità negoziali che le rappresentanze sindacali sapranno esercitare all’interno della Cabina di regia, il contratto diventa materia viva e sta dietro ai nuovi diritti, alle tutele necessarie in un mondo che sta cambiando sotto i nostri occhi».

«Gli ottimi risultati conseguiti – è la conclusione – costituiscono un punto di partenza, una cornice che rafforza i diritti di chi opera in un settore, quello bancario, che ha la necessità di ripensarsi. Da tempo denunciamo il progressivo abbandono dei territori periferici, la drastica riduzione dei livelli occupazionali e l’eccessiva concentrazione del settore, se rapportata ad altri Paesi europei. Questo contratto rappresenta un punto di partenza: festeggiamo un ottimo rinnovo contrattuale, mantenendo comunque alto il livello di attenzione e la consapevolezza che le sfide che ci attendono sono ancora numerose».

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