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A Torre Boldone la comunità energetica rinnovabile più grande d’Italia

Alle porte di Bergamo nasce la Cer Imotorre, la comunità energetica rinnovabile più grande d’Italia. Oltre 6300 pannelli fotovoltaici e più di 3 megawatt di potenza per una produzione di energia green di 4 milioni di kilowatt all’anno che garantiranno un risparmio fino al 25% sui costi per la fornitura elettrica delle famiglie del territorio che aderiranno alla configurazione energetica. Sono questi i numeri presentati questa mattina (venerdì 1° marzo) al Centro Congressi Giovanni XXIII di Bergamo in occasione del convegno dedicato alle Cacer (Configurazioni di autoconsumo per la condivisione dell’energia rinnovabile), davanti a una platea di circa 150 persone tra amministratori di condominio, avvocati, ingegneri, architetti e geometri, ma anche cittadini e imprese interessati a far parte della Cer Imotorre.

Oltre a fare il punto sulla situazione delle Comunità energetiche rinnovabili in Europa e in Italia, sui recenti decreti attuativi (decreto Mase) e sulle regole tecniche del Gse pubblicate nei giorni scorsi, e sulle loro contraddizioni, il convegno si è aperto proprio putando l’attenzione sulla Cer Imotorre. Dotata di impianti Fer ibridi (fotovoltaico e idroelettrico) e con una potenza complessiva di 3.5 megawatt, la Cer Imotorre è potenzialmente in grado di soddisfare il fabbisogno energetico di tutta la popolazione di Torre Boldone, circa 8500 residenti, contribuendo quindi alla riduzione delle emissioni dei gas serra e alla transizione ecologica ed energetica così come previsto dagli obiettivi dell’Agenda 2030.

Cosa è una Cer         

Le Comunità Energetiche Rinnovabili (Cer) sono soggetti giuridici costituiti da membri/soci come cittadini privati, enti pubblici locali o piccole e medie imprese che si uniscono volontariamente all’interno di un’area geografica specifica per condividere l’energia prodotta localmente da uno o più impianti di energia rinnovabile. L’obiettivo principale della partecipazione è l’autoconsumo diffuso, ovvero la condivisione attraverso la rete di distribuzione dell’energia che viene prodotta all’interno della comunità. I membri di una Cer possono essere di tre tipi: consumatori passivi (consumer) ovvero i titolari di un punto di solo prelievo; produttori (producer) ovvero i titolari di un impianto di produzione; prosumer, ovvero i consumatori che si sono dotati di un impianto di produzione finalizzato all’autoconsumo.

I partner della Cer Imotorre

La Cer «Imotorre» è stata promossa dal Comune di Torre Boldone che ha aderito al bando regionale della legge numero 2/2022 volto a sostenere uno studio di fattibilità per la creazione di una Cer sul territorio a partecipazione pubblico-privata. Il progetto è stato condiviso fin da subito con la proprietà dell’impianto, la società «Imotorre», affittuaria del terreno a destinazione agricola di proprietà della società «Ghibi srl». A coordinare la nascita della configurazione energetica è poi intervenuta la società «Lalus srl» di Bergamo in sinergia con l’avvocato Luca Pietro Savi – esperto della materia e che ha prestato consulenza per la creazione di svariate Cer lungo lo stivale -, proprietaria di un software in grado di gestire tutte le utenze dei membri della configurazione energetica e di regolarne le partite economiche con il gestore servizi elettrici (Gse) in via del tutto automatica secondo le regole dello statuto della configurazione energetica. A completare il quadro dei soci fondatori della Cer Imotorre è la Comunità Scuola Paolo VI Società Cooperativa Sociale presente con due scuole sul territorio.

Una Cer agricola per la tutela della biodiversità

Con una potenza di impianto unica in Italia, La Cer Imotorre avrà una connotazione agricola ai sensi del decreto legge n.13 del 24 febbraio 2023 che favorisce l’utilizzo delle aree agricole come aree idonee per l’installazione di impianti fotovoltaici. Contribuire all’utilizzo del suolo in maniera consapevole è infatti uno degli obiettivi della Cer Imotorre e nei prossimi giorni si provvederà al collocamento di una colona di api con circa 40 arnie lungo i filari fotovoltaici, nonché di colture appositamente studiate per favorire l’attività di impollinazione delle api nomadi. Infine saranno messi a dimora circa mille arbusti lungo il perimetro del parco fotovoltaico, oltre a nuove piantumazioni tra un filare e l’altro.

I benefici sociali e didattici

Benefici economici, ambientali ma anche sociali: l’utilizzo dei proventi derivanti dal sistema di incentivazione si tradurrà anche nella promozione di servizi ad alto valore sociale sul territorio, in particolare attività didattiche nelle scuole al fine di stimolare le nuove generazioni al consumo consapevole delle risorse e su tematiche legate alla sostenibilità ambientale e all’utilizzo di fonti di energia pulita. È prevista anche la realizzazione di una pista ciclabile finalizzata all’incentivazione della mobilità dolce, oltre ad opere di pubblica utilità̀ e di rafforzamento della permeabilità̀ ecologica dell’area.

Come partecipare alla Cer

Entrare a far parte della comunità è semplice: «È stato attivato il sito internet www.cerimotorre.it, dove i cittadini possono fare una segnalazione di interesse a partecipare – sottolinea Laura Capelli, presidente di Unai Bergamo -. Le potenzialità della Cer Imotorre sono enormi: i singoli cittadini possono infatti conferire i loro impianti, moltiplicando così i benefici sociali ed economici e ambientali per il territorio e rendere Torre Boldone un paese energeticamente autonomo, una vera e propria società ecologica».

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