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L’Atalanta Club Valgandino premia Antonio Percassi e ricorda i quarant’anni dell’inno “Forza Atalanta”

Una serata destinata a rimanere fra i ricordi più belli di tanti appassionati sostenitori dell’Atalanta e in quelli di un premiato davvero speciale. Martedì 19 marzo il Ristorante Da Leone di Vertova ha ospitato la tradizionale cena sociale dell’Atalanta Club Valgandino, che ricorda quest’anno il 45° di fondazione. Protagonista della serata il presidente dell’Atalanta Antonio Percassi, cui è andato l’annuale riconoscimento del “Bravo Papà”, assegnato annualmente ai calciatori neroazzurri che hanno festeggiato la nascita di un figlio e quest’anno assegnato “alla carriera” all’imprenditore neroazzurro, padre di sei figli e, idealmente, dell’infinita famiglia atalantina.

Il premio fu istituito nel 1994, quando fu assegnato a Maurizio Ganz. Negli anni è toccato, fra gli altri, a Fabio Gallo, Riccardo Zampagna, Josip Ilicic, Papu Gomez, Marten De Roon e, negli ultimi anni, Mario Pasalic, Hans Hateboer e Francesco Rossi. «E’ un premio che evita qualsiasi scelta di merito – hanno spiegato il presidente del Club Enzo Conti e il vicario Giambattista Gherardi – andando al di là della stretta attività agonistica. Nella vita e nello sport gli aspetti restano sempre e comunque prioritari».

Percassi, visibilmente emozionato in apertura di serata, ha riservato elogi convinti all’attività del Club Valgandino e ricordato la sua esperienza da calciatore (con gli esordi a Clusone e la carriera dal settore giovanile alla serie A nelle file dell’Atalanta), ma anche la sua decisione a soli 25 anni di diventare imprenditore. Ha quindi sottolineato l’impegno infrastrutturale della società neroazzurra sia per il centro sportivo di Zingonia (“alle viste un ulteriore ampliamento”) che per il Gewiss Stadium (“la nuova Curva Sud è magnifica, bellissima).

Dal 2022 il premio Bravo Papà è dedicato alla memoria di Franco Moioli, supertifoso atalantino morto nei giorni della pandemia e sin dal 1994 creatore insieme al figlio Mauro del premio in argento e oro che riproduce in un bassorilievo la piazza municipale di Gandino. A consegnare il riconoscimento ad Antonio Percassi c’erano la moglie di Moioli, signora Anna ed i nipoti Marco e Paola. «Il nonno sarebbe orgoglioso di noi – ha detto quest’ultima – e forse anche un poco invidioso: il premio al presidente Percassi avrebbe certamente voluto consegnarlo di persona».

A salutare il presidente atalantino c’era un’infinita schiera di ospiti, a cominciare da Marino Lazzarini, presidente del Club Amici dell’Atalanta, che si è augurato di poter godere ancora a lungo delle soddisfazioni già copiose di queste stagioni. Salutati fra gli applausi anche Aldo Piceni, già amministratore delegato dell’Atalanta durante la prima presidenza Percassi, Filippo Servalli sindaco di Gandino, Vittorio Adesso, comandante la stazione Carabinieri di Gandino, don Giuseppe Merlini parroco di Leffe, Elisa Persico e Marco Malvestiti dello staff Atalanta, Guido Fratta segretario di Promoserio, Lorenzo Aresi presidente Pro Loco Gandino, Robi Rottigni del Gruppo Alpini Gandino, i giornalisti Pier Carlo Capozzi, Arturo Zambaldo, Ezio Pellegrini, Matteo De Sanctis, Matteo Mosconi e Stefano Corsi, i preziosi sostenitori Alessandro Radici, Eugenio Spampatti, Arrigo Valentini.

Accompagnati dalla pedagogista gandinese Lucia Castelli non mancavano i rappresentanti del settore giovanile: Dragan Oleksandr (ucraino, under 17), Alex Castiello (Primavera), Giada Campana e Matilde Ricuperati (Under 17 femminile). Il gran finale festoso ha ricordato i 40 anni dall’incisione dell’inno “Forza Atalanta”, cantato nel 1984 da Marino Magrin con l’orchestra Enzo & Beppe e il coro del Club Valgandino. Fu la colonna sonora della cavalcata dell’Atalanta di Sonetti verso la serie A.

Magrin, affiancato dagli altri ex di lusso Claudio Foscarini e Luigino Pasciullo ha intonato la storica canzone, per molti anni diffusa allo stadio all’ingresso in campo delle squadre. I presenti hanno inscenato immediatamente un corale sventolio di tovaglioli davvero suggestivo. Una riproduzione su cristallo della copertina dello storico vinile e dello spartito originale è stata consegnata a Magrin, Enzo Conti e Beppe Guerini (anime del progetto), nonché alla memoria del mastro e compositore Alessandro Poli, nel decennale della scomparsa, per il quale erano presenti la moglie Lorenzina e la figlia Daniela.

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