Notizie

Alzano, un girotondo di amore e vita

Un grande girotondo ha concluso ieri sera (domenica 22 settembre), ad Alzano Lombardo, l’inaugurazione di “Amorèvita”, la grande installazione collocata sulla rotatoria dell’ospedale. Un’opera del maestro Marcello Morandini dedicata a Chiara Ferrante, una ragazza morta nel 1993 in un incidente stradale, a soli 13 anni. 

A volere (e finanziare l’opera) è stato lo zio di Chiara, Mario Bonzi. Sua la proposta all’Amministrazione comunale, che l’ha accolta. Il luogo scelto è stato il “Largo alla vita”, tra via Provinciale e via Europa, incrocio riqualificato nel 2020 con i fondi del Piano Lombardia. «Questo spazio è stato pensato proprio nei mesi della pandemia – ha spiegato il sindaco di Alzano, Camillo Bertocchi -. È stato un po’ il diversivo, il guardare al futuro, in un momento in cui eravamo disperati, per cui abbiamo cercato di trovare normalità anche progettando opere. Questa è l’opera che è stata progettata proprio in quel periodo. Ecco il motivo per cui l’abbiamo chiamata Largo alla vita, proprio come esortazione alla fiducia verso il futuro e verso la vita».

«Volevamo poi caratterizzare questo spazio con un landmark, quindi con un monumento importante – ha aggiunto Bertocchi -. È arrivata la proposta di Mario Bonzi che, con un grande gesto di generosità, ha donato quest’opera bellissima, interpellando peraltro uno dei più grandi artisti italiani, Marcello Morandini. Per cui siamo stati, direi, fortunati nell’incontrare persone così appassionate, persone così capaci, per riuscire a completare questo progetto che ha un significato ovviamente non solo urbano, ma soprattutto un significato di comunità».

L’installazione è stata svelata dai bambini e dai ragazzi di Alzano che hanno tolto il grande telo che la ricopriva. Ad assistere alla scena, oltre a Mario Bonzi, anche la mamma e il papà di Chiara, Rachele Bonzi e Franco Ferrante. «Oggi mi sono emozionata. Ringrazio tutti quelli che sono intervenuti, porterò questo ricordo per sempre», ha detto la mamma di Chiara.

Amorèvita”, un cerchio di cinque metri di diametro, rappresenta un inedito per il maestro Morandini. L’unica sua opera che, oltre al bianco e al nero, contiene un altro colore: il rosso. «Di tanto in tanto, succedono eccezioni – ha detto Morandini -. Quella del colore è legata a due fatti drammatici importanti. Il primo sono le persone mancate per il Covid, che ho voluto, col mio lavoro, ricordare con emozione fortissima. Il secondo è la richiesta di fare un lavoro per Chiara da parte di suo zio Mario. Ho lasciato perdere la mia assoluta convinzione riguardo il bianco e nero per dare una mia emozione a queste richieste di grande voglia di amore. Il rosso l’ho usato in una maniera equilibrata, al centro dell’opera, come centro del valore della vita».

Condividi su:
Categorie: Notizie
Tag: Alzano Lombardo

Continua a leggere

Sanità privata e RSA: presidio a Milano con più di 3mila lavoratori