La Fiera di sant’Alessandro si è aperta con un convegno dedicato al problema sanitario delle zecche, al monitoraggio, alla prevenzione. Nel 2012 è stato istituito il Piano regionale di monitoraggio e controllo sanitario della fauna selvatica, a cui ha fatto seguito, nel maggio del 2024, il Piano regionale di monitoraggio e controllo delle malattie trasmesse da zecche che prevede il conferimento di zecche raccolte su animali e su l’uomo ad opportuni centri di raccolta per analizzarle: nel corso del 2024 sono state analizzate nei centri dell’Ats della provincia 34 zecche.
Fondamentale anche il contributo del territorio, a partire dei cacciatori, informati già dallo scorso anno con alcuni appuntamenti ad hoc per loro. Tra le cause di proliferazione delle zecche troviamo il cambiamento climatico, la maggiore movimentazione di persone e l’aumento della fauna selvatica nelle valli: con l’aumento delle temperature le zecche possono diventare pericolose sia per gli animali che per l’uomo e ora sono presenti anche in mesi che solitamente in passato non presentavamo problematiche come settembre, ottobre e novembre, a causa dell’aumento delle temperature. L’intervista su Antenna 2 ai protagonisti del convegno a cura di Ats Bergamo.
Esistono alcune precauzioni per ridurre significativamente la possibilità di venire a contatto con le zecche, o almeno per individuarle rapidamente, prima che possano trasmettere una malattia. In generale, è consigliato indossare abiti chiari (perché rendono più facile l’individuazione delle zecche), coprire le estremità, soprattutto inferiori, con calze chiare (meglio stivali), utilizzare pantaloni lunghi e preferibilmente un cappello, evitare di strusciare l’erba lungo il margine dei sentieri, non addentrarsi nelle zone in cui l’erba è alta al termine dell’escursione, effettuare un attento esame visivo e tattile della propria pelle, dei propri indumenti e rimuovere le zecche eventualmente presenti. Le zecche tendono a localizzarsi preferibilmente sulla testa, sul collo, dietro le ginocchia, sui fianchi trattare sempre gli animali domestici (cani) con appositi prodotti contro le zecche, soprattutto a ridosso di una escursione controllare, scuotere ed eventualmente spazzolare gli indumenti prima di portarli all’interno delle abitazioni per poi lavarli. Inoltre, in commercio esistono repellenti per insetti e anche per scoraggiare l’attacco delle zecche (a base di DEET o N-dietiltoluamide e Icaridina o KBR3023).
Se individuate sulla pelle, le zecche vanno prontamente rimosse perché la probabilità di contrarre un’infezione è direttamente proporzionale alla durata della permanenza del parassita sull’ospite. Infatti, solo dopo un certo periodo (alcune ore) in cui è saldamente ancorata per alimentarsi, la zecca rigurgita parte del pasto e potrebbe inoculare nel sangue dell’ospite eventuali patogeni. Bisogna comunque tenere presente che solo una percentuale di individui è portatore di infezione. Tutte le informazioni e le schede di rilevamento sono disponibili al seguente link https://www.ats-bg.it/progetto-zecche