Sedici anni dopo torna il censimento dello stambecco sulle Orobie Bergamasche, voluto e realizzato dal Parco delle Orobie insieme ad Oikos. L’ultima volta era stata nel 2008 e in questo arco di tempo uno degli ungulati simbolo delle nostre montagne è cresciuto, seppur non in modo costante, sia in sponda Valle Brembana che in quella Seriana. Ad oggi sono circa 1300 gli stambecchi (nella foto di Giulia Savoldelli) contati nel corso dell’estate, dal 25 giugno al 7 luglio, grazie al lavoro delle guardie della Polizia provinciale nelle 12 giornate di monitoraggio insieme ai colleghi di Brescia e Sondrio, quelle della Comunità Montana Valle Seriana e in collaborazione con l’Università degli studi di Insubria.
Pensando a chi ha lavorato in questi 40 anni per portare lo stambecco sulle nostre montagne (tra cui il compianto dirigente provinciale Giacomo Moroni) l’obiettivo si può dire centrato: il traguardo dei 1400 esemplari, cifra che testimonia la popolazione minima che raggiunge la capacità portante del territorio e quindi la presenza costante della specie in un’area, è pressoché centrato.
La presentazione dei risultati del censimento è avvenuta nella sede del Parco delle Orobie Bergamasche ad Albino: l’ultimo censimento fu nel 2008, in una storia che ha origini lontane, fin dagli anni 80, periodo nel quale in alta Valle Seriana e al Pizzo Tre Signori furono immessi 44 maschi e 43 femmine: gli animali sono protetti dalla Direttiva Habitat, dalla Covenzione di Berna e d che ne prevede la reintroduzione e il monitoraggio della popolazione alla DGR 7/4345 2001.
Nell’ultimo censimento, quello del 2008, furono contati 325 animali nella colonia occidentale e 527 in quella occidentale, per arrivare ad un totale di 852 stambecchi. Quindi 16 anni dopo, si segnala il boom della colonia che dalla Valle Seriana arriva fino alla Valle di Scalve con un aumento del 206% arrivando 1086 e la diminuzione di quella in Valle Brambana a 194, per un totale di 1280 animali. In particolare la piana del Barbellino ha segnato un netto aumento, da una popolazione pressoché nulla a circa 200 esemplari censiti, così come 200 sono anche i camosci della zona.

















