La temperatura della preoccupazione che serpeggia a Clusone tra le famiglie sta in un auditorium gremito di genitori e cittadini. In tanti hanno risposto all’invito del Comune dopo i recenti «episodi di bullismo e comportamenti aggressivi», come scritto sull’avviso pubblico, che hanno coinvolto alcuni ragazzi. La sala della scuola primaria a stento ha contenuto le persone che hanno voluto ascoltare e capire.
Al tavolo le istituzioni: Amministrazione comunale in primis, ma anche la scuola, i servizi sociali d’ambito e poi carabinieri e Polizia locale. In sala, i sacerdoti per parrocchie e oratori, i rappresentanti delle cooperative impegnate con i ragazzi sul territorio.
Il sindaco di Clusone, Massimo Morstabilini, ha aperto la serata parlando di «un incontro organizzato per senso di responsabilità. A noi istituzioni è arrivato forte il grido d’aiuto che voi famiglie avete lanciato. Siamo a conoscenza della situazione e le stiamo dedicando la massima attenzione».
Il sindaco ha anche riconosciuto che, sebbene Clusone sia storicamente un territorio sicuro, episodi del genere generano allarme: «La sensazione di paura rischia di ingigantire i fatti. Ma le istituzioni sono unite e collaborano da tempo attraverso un tavolo di lavoro. Ognuno ha un ruolo importante».
Il comandante della Compagnia dei carabinieri di Clusone, tenente Maurizio Guadalupi, ha voluto rassicurare i presenti, parlando di casi sporadici e di una situazione costantemente monitorata. In parallelo, l’invito a non aver paura a denunciare quando i fatti sono gravi.
Il dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo di Clusone, Raffaele Di Stasi, ha ribadito l’impegno della scuola. «Ci sono situazioni che devono essere gestite con estrema delicatezza, soprattutto quando si tratta di minori. Tuttavia, vogliamo rassicurare le famiglie: troveremo soluzioni per riportare tranquillità nella comunità». Di Stasi ha anche sottolineato l’importanza della prevenzione e della collaborazione tra insegnanti e servizi sociali per individuare e affrontare tempestivamente eventuali problemi.
Flavia Bigoni, presidente dell’Ambito Valle Seriana Superiore e Val di Scalve, ha toccato un tema centrale: l’ansia che molte famiglie stanno vivendo. «Alcuni genitori sono venuti in Comune dicendo che non lasciano più uscire i loro figli. Ma questa non è la soluzione», ha affermato.
Barbara Battaglia, responsabile dei servizi sociali d’ambito, ha spiegato come i servizi stiano intervenendo concretamente: «Siamo a fianco delle famiglie in difficoltà che chiedono aiuto». Ma ha anche invitato gli adulti a fare la loro parte: «Dobbiamo offrire ai ragazzi strumenti per affrontare le difficoltà, senza lasciarli soli quando si trovano in situazioni di disagio».
Il ruolo delle forze dell’ordine è stato ulteriormente esplicitato da Ilaria Tomasoni, comandante della Polizia locale di Clusone. Ha ribadito la collaborazione con i carabinieri, ad esempio per visionare le immagini della videosorveglianza. «Ma le telecamere, da sole, non rappresentano la soluzione», ha detto.
«Il nostro territorio è sicuro», è stato ribadito più volte durante la serata. Il sindaco ha evidenziato che la situazione non va drammatizzata. Ha inoltre annunciato che il tavolo fra le istituzioni verrà convocato più frequentemente e saranno proposte anche delle iniziative sul fronte dell’educazione.
Da parte dei genitori che sono intervenuti la richiesta di «segni tangibili» e risposte da parte delle istituzioni; l’invito a tutelare i ragazzi che subiscono certi comportamenti.
L’intervista di Antenna2 al sindaco Massimo Morstabilini:


















