“La crescita del cormorano sul territorio lombardo, compreso quello bergamasco, va contenuto”: lo afferma il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Michele Schiavi a seguito dell’approvazione in Consiglio regionale di una specifica mozione. “Da tempo arrivano segnalazioni in merito – prosegue Schiavi –, il cormorano deve essere riconosciuto come una specie da contenere a causa della pressione che esercita, con la sua alimentazione e per le malattie di cui può essere veicolo, sull’ittiofauna. È una soluzione dovuta anche in relazione all’infestazione del parassita Eustrongylides (Nematoda, Dioctophymatidae) – aggiunge Schiavi – che interessa sia questo tipo di volatile, sia i pesci di cui si nutre”.
La mozione propone di avviare uno studio per determinare, per ogni corpo idrico, la capacità di supporto massima di cormorani che ogni ecosistema locale può tollerare, e di rivedere i parametri numerici per la selezione degli stessi, adattandoli alla situazione attuale di ciascun tratto di acqua dolce. Tra le richieste, vi è anche l’autorizzazione alla selezione dei cormorani per i cacciatori che praticano la caccia da appostamento fisso, valorizzando la loro esperienza e competenza nella gestione dell’avifauna acquatica. Inoltre, si propone di estendere la possibilità di contenimento dei cormorani a tutte le province lombarde, con l’individuazione di un numero specifico di abbattimenti per ciascuna di esse. Infine, considerando che i cormorani tendono a essere stanziali, si suggerisce di estendere il periodo di contenimento dal 1° gennaio al 31 dicembre.
“Il contenimento del cormorano – conclude Schiavi -, è necessario per prevenire una discriminazione tra le specie animali. La protezione e il benessere dell’avifauna non devono avvenire a scapito dell’ittiofauna, che rischia di subire un declino drastico fino alla sua scomparsa. Questo intervento non può limitarsi solo alla provincia di Bergamo, in particolare al Sebino, dove i danni alla biodiversità sono già gravissimi, ma deve essere esteso a tutta la Lombardia e durante l’intero anno. L’abbattimento di poche centinaia di esemplari ogni anno non è sufficiente a contrastare il problema in modo efficace”.
La risposta non è mancata da parte della minoranza del Partito Democratico, rappresentata dal bergamasco Davide Casati. “I problemi legati all’eccessiva diffusione dei cormorani ci sono e sono seri. È per questo che abbiamo votato a favore della richiesta di uno studio specifico che censisca e valuti la presenza dei cormorani in ciascun corpo idrico della nostra Regione. Così come abbiamo anche votato per dare indicazioni specifiche alle province affinché si organizzino in forma autonoma e coinvolgano sia gli Ambiti Territoriali di Caccia, i cosiddetti ATC, sia i CAC, i comprensori alpini di caccia” così il consigliere regionale del Pd Davide Casati sulla mozione approvata in aula per il controllo selettivo del cormorano, una specie protetta dall’Unione europea che negli ultimi anni è cresciuta in modo esponenziale causando problemi al settore della pesca.
“Dobbiamo però ribadire – prosegue Casati – che le azioni messe in campo dalla Regione in questi anni non sono state efficaci, a dimostrazione che il solo abbattimento non è sufficiente. Per sostenere la pesca, la Regione dovrebbe dedicare più risorse del Feamp (il fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura), dedicando più spazi anche alla pesca sportiva. La Regione dovrebbe inoltre seguire con interesse e presenza la fase di elaborazione aperta in Europa delle linee guida sull’applicazione di deroghe alla direttiva uccelli, evitando così forzature a rischio infrazione e allargare indiscriminatamente le maglie alla caccia al cormorano che, va ricordato, rappresenta comunque un elemento di biodiversità che deve essere tenuto in un equilibrio accettabile e supportato scientificamente”.