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Speleologia e scoperte sotterranee: il Progetto Sebino protagonista a Solto Collina

Una serata per immergersi negli abissi, a Solto Collina. L’ha organizzata l’Amministrazione comunale, in particolare l’assessorato al Turismo guidato da Sabrina Amaglio, insieme all’associazione Progetto Sebino. Un incontro molto partecipato (piena la sala consiliare, con gente anche in piedi) che ha permesso di approfondire le ricerche speleologiche in corso e di svelare le ultime scoperte realizzate nel sottosuolo della Valle di Fonteno.

Il Progetto Sebino nasce come associazione di ricerca speleologica e, nel 2006, ha compiuto una delle scoperte più significative della speleologia italiana: un vasto complesso di grotte, che oggi si estende per circa 40 km di gallerie esplorate e topografate. Un numero che, con ogni probabilità, è destinato a crescere.

«Non stiamo parlando di un’unica galleria che collega due punti lontani, ma di una vera e propria ragnatela sotterranea che si sviluppa interamente nella Valle di Fonteno, all’interno di un massiccio montuoso di circa 3 km cubici», ha spiegato ad Antenna2, Maurizio Greppi dell’associazione Progetto Sebino. L’acqua che scorre in queste grotte alimenta numerose sorgenti, alcune delle quali captate per uso idropotabile, il che rende ancora più importante la ricerca scientifica condotta sul territorio. Non a caso, il sostegno di Uniacque, la società che gestisce il servizio idrico integrato della provincia di Bergamo, si è intensificato nel corso degli anni, permettendo agli speleologi di portare avanti un’attività sempre più scientifica e meno prettamente esplorativa.

La scoperta di “Universi Paralleli”

L’ultima scoperta, datata pochi mesi fa, ha superato ogni aspettativa. «Abbiamo superato un passaggio accessibile solo con immersioni speleo-subacquee, allargando un bypass nella roccia. Questo ci ha portati a un nuovo settore della grotta, che abbiamo deciso di chiamare “Universi Paralleli”», ha spiegato ancora Greppi. In appena un mese e mezzo, sono stati esplorati oltre 4 km di gallerie nuove, e le esplorazioni sono ancora in corso.

Un potenziale di oltre 100 km di gallerie

Secondo gli speleologi, il potenziale del sistema sotterraneo è immenso. Attraverso tracciamenti e colorazioni delle acque, è stato dimostrato che l’acqua proveniente dalle grotte della Valle di Fonteno emerge in sorgenti situate anche a 6-7 km di distanza, come quelle di Tavernola Bergamasca e Grone. Questo suggerisce che il sistema carsico potrebbe essere molto più vasto di quanto attualmente mappato. Non a caso, uno dei sottoprogetti di ricerca si chiama “100 km di Abissi”, una stima che potrebbe rivelarsi sorprendentemente realistica.

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