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Gandino, appuntamento con la Fiera di San Giuseppe: 500 anni di storia tra bancarelle e tradizioni

Puntuale alla quarta domenica di Quaresima, e confortata da un meteo che si annuncia ideale, torna domenica 30 marzo a Gandino (dalle 7 alle 19) la Fiera di San Giuseppe. E’ un evento che nei secoli si è guadagnato fama e folla (si contano più di 500 anni di storia), con migliaia di visitatori da ogni angolo della Bergamasca. Dallo storico affollamento delle strette vie del borgo medievale, in cui convergono centinaia di bancarelle, deriva l’appellativo popolare di “Féra di palpacüi”, ad evocare le involontarie “mani morte”, un tempo inevitabili.

Un documento del 1802 della Repubblica Cisalpina confermava due Fiere annuali a Gandino, “una nella settimana di San Giuseppe e un’altra il giorno dell’Assunta”. Se la fiera dell’Assunta andò progressivamente in disuso, quella di San Giuseppe (che già nel XV secolo era conosciuta anche al di fuori degli angusti confini della Valle) è arrivata sino a noi. «La Fiera – conferma Alessandro Moro della Pro Loco Gandino – negli anni si è evoluta, con una disposizione dei banchi che deve necessariamente considerare anche le disposizioni di sicurezza. L’impegno di quest’anno è votato a ripopolare alcune aree del centro storico che progressivamente hanno perso espositori e negozi. Per questo è prevista un’area dedicata ai produttori di Campagna Amica Coldiretti lungo la dorsale centrale, l’antica via Mirandola, che si aggiunge alla Cittadella del Gusto allestita nel Parco Comunale Verdi, dove per i bambini ci sarà la possibilità di giri con il pony».

Ad attrarre l’interesse dei visitatori ci saranno promozioni e allestimenti straordinari da parte dei negozi del paese, ma anche aree a tema allestite dalle associazioni di volontariato della Val Gandino. Il Museo della Basilica sarà aperto per visite guidate (10-12 e 14-18) e sul sagrato un mercatino d’antiquariato e modernariato raccoglierà fondi per finanziare restauri. Legati alle attività parrocchiali anche gli stands di Oratorio (servizio food con adolescenti e giovani) e Gruppo Missionario, che con torte artigianali sostiene l’annuale progetto di solidarietà, destinato ad attività in Colombia, dove opera il gandinese monsignor Paolo Rudelli.

Da ricordare le postazioni allestite anche da Protezione Civile Valgandino, Moto Club Valgandino, Cai, Compagnia Arcieri, Associazione Fanti (con polenta e strinù) e la distribuzione agli hobbisti dei semi per la nuova campagna coltiva del Mais Spinato di Gandino. Chi volesse gustare le specialità della filiera potrà rivolgersi agli operatori certificati Agricoltura Clemente Savoldelli e Panificio Persico, oppure usufruire del servizio no stop con Spinata e birra Scarlatta proposto in piazza Vittorio Veneto, con tre sale nell’antico Caffè Centrale e spazi all’aperto.

A livello culturale da segnalare l’iniziativa del Gruppo Amici del Museo, che nella sacrestia della Basilica, alle 15 e alle 16 propone l’esposizione di paramenti liturgici (viola, rosa, nero e bianco) propri del periodo quaresimale, unitamente al prezioso ostensorio utilizzato per il Triduo dei Morti (prenotazione al 340.6775066).

In paese sono presenti anche due aree Luna Park. Le vie del centro storico rimarranno chiuse alle auto dall’alba sino a sera: saranno indicati percorsi alternativi per raggiungere le frazioni di Barzizza e Cirano, oltre a Casa di Riposo e monte Farno. Per i visitatori aree di parcheggio straordinarie.

Info in aggiornamento su www.lecinqueterredellavalgandino.it

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