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Nembro ricorda le vittime del Covid: una fiaccolata per non dimenticare

Cinque anni dopo l’inizio della pandemia, Nembro si è fermata per ricordare le 188 vittime che tra il 23 febbraio e il 30 aprile 2020 hanno perso la vita a causa del Covid-19. Una cerimonia toccante, segnata dal raccoglimento e dalla commozione, ha concluso una giornata dedicata alla memoria.

Il silenzio è stato il protagonista di questa fredda serata, insieme alla luce, quella delle candele accese dai familiari delle vittime: a muoversi dalla Chiesa plebana al luogo del memoriale nell’Oasi Saletti è stato un intero paese, quello più colpito al cuore 5 anni fa. Un clima diverso da quel tempo, ma lo stesso silenzio che ha permesso di riflettere ancora una volta sul senso di quelle giornate, ancora un colpo al cuore per chi ha affrontato le tragiche perdite dell’epoca, ma anche la luce come simbolo di speranza di una rinascita che ha investito Nembro e le ha dato una nuova spinta, grazie ad una comunità che era viva allora ma lo è rimasta anche oggi.

L’evento ha avuto inizio con la Santa Messa nella Chiesa arcipresbiterale plebana, dove l’Arciprete plebano don Antonio Guarnieri ha invitato i presenti a non dimenticare il dolore di quei giorni difficili. Dopo la Messa, il corteo silenzioso ha attraversato le strade del paese, illuminato dalla luce di 188 lumini, uno per ogni persona scomparsa. La fiaccolata ha condotto i partecipanti fino al Memoriale, dove la banda musicale ha accolto il corteo con un momento di raccoglimento. Quel luogo, scelto come simbolo per ricordare la tragedia, era illuminato a giorno grazie al lavoro dei volontari: centinaia e centinaia i presenti, l’intero a paese a ricordare chi è andato avanti in quelle settimane di bufera dopo aver fatto la storia della cittadina.

In un’atmosfera di profonda emozione, ciascun familiare ha deposto un lumino sotto il nome del proprio caro inciso nel Memoriale (foto di Daniele Trapletti). Il sindaco Gianfranco Ravasio ha ricordato il dolore e il cambiamento radicale che la pandemia ha portato nella vita di molte famiglie: “C’ è chi ha perso un papà, una mamma, un compagno, nel giro di pochi giorni. Per loro la vita dopo la pandemia è davvero cambiata, il Covid ha lasciato una cicatrice che ancora fa male, noi saremo qua ogni anno a ricordare i nostri cari. Un grande grazie va ai nostri volontari e a cosa hanno saputo fare in quel periodo”.

Anche i più giovani hanno voluto lasciare un messaggio di speranza. Sara Camozzi, Sindaca del consiglio comunale dei ragazzi, ha sottolineato l’importanza di trarre insegnamento da quel periodo buio: «Ricordiamoci dell’affetto di chi non c’è più per costruire un mondo migliore».

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