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Il Coro Idica in Consiglio regionale celebra la nuova legge per la musica lombarda

La Lombardia riconosce il valore della sua tradizione musicale. Oggi, in Consiglio regionale, è stata approvata la legge per la tutela, valorizzazione, promozione e sostegno alle bande musicali, fanfare, cori e gruppi folk. Un provvedimento per sostienere le realtà musicali che, da secoli, sono espressione dell’identità e dell’anima del territorio lombardo.

Per l’occasione a Milano c’era anche il Coro Idica di Clusone. «È stato un onore oggi ospitare il Coro Idica in Consiglio regionale della Lombardia: abbiamo assistito all’esibizione di un coro storico che da anni porta avanti e incarna la tradizione canora alpina, un patrimonio immateriale fondamentale per la valorizzazione culturale del nostro territorio. La legge approvata oggi serve proprio a questo: garantire a queste vere e proprie istituzioni culturali un sostegno da parte di Regione», sottolinea Michele Schiavi, consigliere regionale di Fratelli d’Italia.

«La musica popolare non è solo memoria, è vita – prosegue Schiavi -. In ogni angolo della Lombardia ci sono melodie che raccontano la storia, i valori e la passione delle nostre comunità. Questa legge è un atto di rispetto verso chi tiene viva la nostra tradizione e la trasmette alle nuove generazioni».

La legge (relatore Floriano Massardi della Lega) prevede la promozione dell’insegnamento e della pratica della cultura musicale di tipo bandistico, corale, strumentale, folkloristico e delle fanfare, con particolare attenzione al repertorio popolare lombardo. Sono previsti incentivi economici per l’attività di ricerca di partiture, compositori, documenti e testi ai fini della conoscenza del repertorio storico delle bande musicali, dei cori, delle fanfare, dei gruppi folk e strumentali, nonché dei loro più importanti esponenti.

Il documento prevede, inoltre, attività di educazione e di corsi di formazione musicale di tipo bandistico, corale, strumentale, folkloristico e danza popolare con una particolare attenzione alla formazione dei maestri. È previsto anche un censimento delle bande lombarde e la creazione di una piattaforma digitale di conservazione delle registrazioni e delle trascrizioni delle composizioni musicali tradizionali in collaborazione con l’Archivio di etnografia e storia sociale (Aess) di Regione Lombardia. Sono previsti incentivi economici per l’acquisto di strumenti musicale, il rinnovo delle divise e i costi di affitto dei luoghi dove si effettuano le prove, i costi di trasferta di persone e strumenti. La legge istituisce, infine, un museo diffuso e integrato delle bande musicali, cori, fanfare e gruppi strumentali e folk.

In Lombardia esistono oltre 600 bande musicali e 400 gruppi corali, ai quali vanno sommati i cori scolastici, i cori parrocchiali, i gruppi folkloristici e le fanfare. Per promuovere queste realtà il provvedimento legislativo istituisce la “Settimana regionale della musica lombarda e dei lombardi”, che sarà programmata ogni anno nella settimana che comprende il 21 giugno, festa internazionale della musica.

Tra le principali novità introdotte, il riconoscimento “Borgo custode del patrimonio musicale lombardo”, destinato ai Comuni che si distinguono per la conservazione e la trasmissione delle tradizioni musicali, e l’istituzione di un bando annuale da 60.000 euro per il triennio 2025-2027, finalizzato a sostenere economicamente le realtà musicali locali. Per quest’anno è anche previsto un finanziamento di 700mila euro.

«Una tradizione vive se viene ascoltata, condivisa, sostenuta – prosegue Michele Schiavi -. Con questa legge non ci limitiamo a conservare il passato, ma costruiamo il futuro della nostra identità culturale. Le bande, i cori, i gruppi folk non sono folklore da cartolina: sono presidi di comunità, educazione e appartenenza».

«Un grazie sentito al collega Floriano Massardi, primo firmatario della legge, e al collega di Fratelli d’Italia Giacomo Zamperini, che ha dato un contributo fondamentale alla stesura e alla elaborazione del testo – conclude Schiavi –. E un ringraziamento speciale a tutte le realtà che ogni giorno fanno vivere la nostra musica popolare. Oggi celebriamo non solo una legge, ma un patrimonio che appartiene a tutti i lombardi».

Positivo anche il commento del consigliere regionale bergamasco della Lega Giovanni Malanchini . «Oggi, in Consiglio regionale, abbiamo approvato un progetto di legge che mi rende particolarmente orgoglioso – dichiara -. Un’iniziativa che riconosce finalmente il valore culturale e sociale delle bande musicali, dei cori, delle fanfare e dei gruppi folk della Lombardia. Questo risultato è l’esito di un lavoro corale, portato avanti con il contributo attivo delle realtà del territorio, tra cui Fitp (Federazione italiana tradizioni popolari) Lombardia e Abbm (Associazione bergamasca bande musicali».

«Queste realtà – aggiunge Malanchini . non sono solo memoria storica o tradizione, ma presidi di socialità, educazione musicale e partecipazione civica. Un patrimonio immateriale che vogliamo non solo conservare, ma far crescere. Con questa legge, rafforziamo il legame tra cultura popolare e istituzioni, consapevoli che valorizzare ciò che ci unisce è il modo migliore per guardare al futuro con identità e orgoglio. Si tratta di un provvedimento che stanzia risorse sia in parte corrente sia in conto capitale: questo significa che Regione Lombardia sostiene sia l’organizzazione degli eventi sia l’acquisto di materiali e attrezzature per questi gruppi».

La nuova legge è stata approvata all’unanimità. «Nella nostra provincia – dichiara il consigliere regionale bergamasco del Partito democratico Davide Casati – bande, cori, gruppi folkloristici sono realtà radicate che consentono di coinvolgere la comunità in diverse iniziative di promozione e valorizzazione della cultura dialettale, delle nostre tradizioni con la riscoperta delle radici che non vanno mai dimenticate. Questa legge è un primo passo per consentire a regione di sostenere – anche finanziariamente e in modo strutturato – le tante realtà e associazioni formate da volontari che svolgono un importante compito non solo musicale e culturale ma anche sociale, perché contribuiscono a rafforzare il senso di apparenza alla comunità e valorizzare la partecipazione dei cittadini ad alcuni momenti importanti della vita pubblica».

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