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Clusone, il “nuovo” Sant’Andrea comincia a mostrarsi. Investimento da 20 milioni

Lavori a buon punto alla Fondazione Sant’Andrea di Clusone. L’intervento di riqualificazione, efficientamento energetico e adeguamento antisismico sugli immobili che ospitano la casa di riposo della cittadina e altri servizi assistenziali si avvia verso la conclusione. Un investimento arrivato ormai a sfiorare i 20 milioni di euro, per gran parte coperto grazie al Superbonus 110%.

«I lavori sono iniziati a marzo dello scorso anno e tutto sta procedendo nel modo migliore – spiega il presidente della Fondazione Sant’Andrea, Emiliano Fantoni -. Nel palazzo Sant’Andrea, la vecchia casa di riposo, le opere sono quasi terminate. Nel giro di due settimane verranno tolte le impalcature e l’immobile sarà fruibile quasi al 100%. Nell’ex ospedale San Biagio i lavori stanno proseguendo nei tempi previsti dal cronoprogramma e si conta di terminare il tutto entro la fine di ottobre o i primi giorni di novembre».

L’intervento è corposo e presenta difficoltà nella gestione del cantiere, tenuto conto che all’interno delle stanze vivono gli ospiti della struttura. «Serve molta delicatezza e attenzione nello svolgimento anche di una minima operazione – prosegue Fantoni -. A fronte di queste difficoltà e disagi, una volta terminati i lavori, si potrà godere di un immobile che sarà funzionale e adeguato sotto diversi punti di vista, dal consumo energetico alla sicurezza antisismica».

Un risultato frutto di un impegno economico importante. «L’investimento complessivo è di 18 milioni di euro a cui sono state aggiunte opere di miglioria per un altro milione e 200 mila euro, per un totale di circa 20 milioni di euro. Si tratta di una riqualificazione completa che comprende: cappotto termico, sostituzione di tutti i serramenti, rifacimento delle caldaie, installazione di aria condizionata e sistemi di raffrescamento in entrambe le strutture, rifacimento dei tetti e installazione di pannelli fotovoltaici per il risparmio energetico».

Durante i lavori, si è presentata anche l’opportunità di ristrutturare il settimo piano del palazzo Sant’Andrea. «Abbiamo avuto a disposizione dei fondi Pnrr dall’ambito 8 della Valle Seriana in collaborazione con l’ambito 9 Valle Seriana Superiore e Val di Scalve. È stato possibile sistemare uno spazio che era inutilizzato, creando due stanze con un salotto per persone non autosufficienti, ampliando così l’offerta dei posti letto a disposizione della fondazione».

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