Una giornata radiosa, sia a livello meteo, sia, soprattutto, per l’intensa esperienza di fede vissuta da un’intera comunità. Domenica 22 giugno si è svolta a Gandino la solenne processione del Corpus Domini, cui quest’anno si sono aggiunte eccezionalmente le reliquie dei Santi Martiri Patroni: Ponziano papa, Valentino sacerdote, Quirino tribuno e Flaviano prefetto. Un evento che si ripete solo negli anni giubilari e che ha visto la Basilica di Santa Maria Assunta e l’intero borgo medievale vestiti a festa con ori, argenti e sete preziose.
A presiedere la celebrazione c’era l’arcivescovo metropolita di Milano, monsignor Mario Delpini, affiancato dal parroco don Ferruccio Garghentini (che proprio in questi giorni piange la scomparsa a Carenno del fratello Ercole), dai vicari don Giovanni Mongodi e don Manuel Valentini, dal gandinese don Carlo Caccia, parroco a Credaro.
Monsignor Delpini nell’omelia ha ricordato il miracolo dei pani nel deserto e la richiesta di Gesù agli apostoli «di mettere a disposizione le insufficienze di cinquemila persone«. «A quella stessa domanda – ha aggiunto monsignor Delpini – potremmo tutti rispondere che, pur nella ricchezza di una comunità operosa, non abbiamo abbastanza Amore e sufficiente Speranza. Dobbiamo mettere al centro Gesù Eucarestia, per dare luce, gioia, Amore e Speranza al nostro comune cammino».
Le reliquie sono state portate in processione lungo le vie del paese in un’imponente arca lignea, montata per l’occasione e con un peso superiore ai 320 chili, per la quale sono stati mobilitati gruppi di volontariato e decine di portatori.
La processione ha visto il paese parato con le tradizionali zandaline (festoni colorati) che nel dopoguerra hanno preso il posto del tunnel un tempo realizzato con pannilana di produzione locale. Per un breve tratto a lato della chiesa di Santa Croce la Confraternita del Carmine ha riallestito (implementando il felice esperimento del 2024) un tratto dell’antica galleria. Oro, argento e sete simboleggiano luce e regalità proprie dell’Eucarestia; per questo i celebranti hanno indossato paramenti, realizzati con un raro broccato in oro e argento prodotto a Lione nel 1768.
Il baldacchino (che ha accompagnato l’Eucarestia grazie ai Confratelli del Ss.Sacramento) è un prezioso ganzo veneziano del primo Settecento. Di inestimabile valore il paliotto d’oro esposto all’altare maggiore della Basilica. Viene proposto solo sei volte l’anno, nelle occasioni liturgiche più solenni ed è un capolavoro tessile realizzato con filamenti di oro zecchino, originariamente prodotto per il cocchio imperiale delle nozze del 1599 di Margherita d’Asburgo con l’Infante Filippo di Spagna. Giunse a Gandino grazie ai nobili Giovanelli. Alla processione non sono mancati i Paggetti del Santissimo Sacramento, con divise in velluto e seta con decorazioni in oro, gli Angeli e i ragazzi che hanno ricevuto quest’anno i sacramenti dell’iniziazione cristiana.

Lungo il percorso c’erano altari, statue (fra gli altri San Luigi, Sant’Antonio, Sacro Cuore, San Rocco) e allestimenti devozionali. A caratterizzare la lunga teoria di fedeli, immancabili, le variopinte divise delle quattro Confraternite: Santissimo Sacramento, Suffragio, Carmine e San Giuseppe, cui si è aggiunta anche la Confraternita di Barzizza. La processione è stata accompagnata dal Civico Corpo Musicale di Gandino e dalla Schola Cantorum Luigi Canali. Quest’ultima, diretta dal maestro Marco Guerinoni, il prossimo 6 luglio (festa liturgica dei Ss.Patroni) eseguirà un nuovo introito (canto d’ingresso) composto per l’occasione dal bergamasco William Limonta, basato sul testo “Sapientiam Sanctorum” dal Comune dei Martiri.
La mattinata si è conclusa con la solenne benedizione in Basilica e i saluti delle autorità civili e militari, guidate dal sindaco Filippo Servalli e dal maresciallo Matteo Scatena , comandante la Stazione Carabinieri di Gandino.