Una brutale aggressione avvenuta nelle prime ore del 3 novembre nel centro di Romano di Lombardia, a pochi passi da piazza Garibaldi, si è conclusa con l’arresto di un uomo di 36 anni, nigeriano, accusato di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali aggravate e violenza sessuale continuata. La vittima è la sua compagna convivente, coetanea e connazionale.
Poco dopo la mezzanotte, alcuni passanti hanno notato una donna priva di sensi sul selciato e hanno immediatamente allertato i soccorsi. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Romano di Lombardia e il personale del 118. La donna è stata trasportata in codice rosso all’ospedale di Brescia. I medici le hanno diagnosticato un trauma cranico causato da ripetuti pugni e calci.
Una volta ripresasi in ospedale, la donna ha raccontato ai carabinieri di essere stata aggredita dal compagno convivente, che da tempo la sottoponeva a violenze fisiche, psicologiche e sessuali mai denunciate prima. I militari si sono quindi recati nell’abitazione della coppia, dove hanno rintracciato l’uomo. Durante la perquisizione sono stati sequestrati il telefono della vittima, distrutto dal 36enne, e un test di gravidanza positivo riconducibile a una gravidanza interrotta lo scorso gennaio a seguito di un episodio di violenza che aveva provocato un aborto spontaneo.
Accompagnata alla stazione carabinieri di Romano di Lombardia, la donna ha formalizzato una denuncia dettagliata, riferendo di maltrattamenti quotidiani e ripetute violenze sessuali subite durante la convivenza. Su disposizione del pubblico ministero della Procura della Repubblica di Bergamo, l’uomo è stato arrestato e portato alla casa circondariale di Bergamo. Il giudice per le indagini preliminari ha convalidato l’arresto disponendo la custodia cautelare in carcere.

















