Si è concluso sabato a L’Aquila il Congresso nazionale dell’Uncem, l’Unione nazionale Comuni ed Enti montani. Marco Bussone è stato confermato presidente per acclamazione ed è stato eletto il nuovo Consiglio nazionale, che resterà in carica per cinque anni. Tra i 16 rappresentanti della Lombardia figurano tre amministratori della Val Seriana: Giampiero Calegari (presidente della Comunità montana Valle Seriana e sindaco di Gorno), Andrea Santopietro (sindaco di Selvino) ed Ettore Schiavi (sindaco di Onore). Nella squadra lombarda è stato confermato anche il vicepresidente nazionale Alberto Mazzoleni, anch’egli bergamasco, insieme al presidente regionale Tiziano Maffezzini e all’altro vicepresidente Massimo Ottelli.
La due giorni congressuale ha rappresentato un momento di confronto tra i sindaci di tutta Italia sul futuro delle aree montane. Nel suo intervento conclusivo, Bussone ha rilasciato parole chiave come fiducia e speranza, ribadendo che la montagna non è un territorio marginale né destinato all’abbandono, ma centrale per il Paese. La strategia guarda al dialogo con le città e punta all’Europa.
La Lombardia si è confermata come esempio virtuoso di gestione, grazie alla coesione tra enti locali e al sostegno della Regione, che ha varato politiche e provvedimenti specifici per la montagna. «Stiamo attraversando una fase di grandi cambiamenti che incideranno profondamente nel futuro delle aree montane», ha dichiarato il presidente di Uncem Lombardia Maffezzini. «Dobbiamo essere vigili e propositivi, pronti a cogliere le opportunità e a gestire le criticità, e un’associazione come Uncem, attiva dal 1952, è in grado di recepire le istanze della montagna e di farsene portavoce a livello nazionale, laddove vengono assunte le decisioni».
Maffezzini ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra enti a tutti i livelli, dal locale al regionale, per affrontare problematiche complesse che riguardano la gestione comunale, i servizi ai cittadini e le politiche di sviluppo. «Dobbiamo farlo per le nostre comunità e per i nostri territori, che siamo chiamati a tutelare e a preservare, offrendo ragioni concrete per rimanere in montagna e per sceglierla per realizzare il proprio progetto di vita. Servono una decisa apertura alla digitalizzazione, servizi sociosanitari efficienti, agevolazioni per le famiglie, misure fiscali per favorire l’imprenditorialità, infrastrutture tecnologiche e tutto ciò che possa rendere attrattivi i nostri territori. In Lombardia siamo fortunati: la Regione ci aiuta e ci sostiene, non è scontato, in altre zone d’Italia non avviene. È necessario avere una visione comune per costruire nuove progettualità e garantire un futuro ai nostri territori: quando lavoriamo insieme otteniamo risultati, dobbiamo farlo sempre di più», ha concluso Maffezzini.


















