Primi segnali incoraggianti per il mercato settimanale di Alzano Lombardo, che nella mattinata di ieri (mercoledì 4 ottobre) si è svolto per la prima volta nella sua nuova location: il parcheggio Protezione volontaria civile, ex “Rilecart”.
La scelta di questo cambiamento era giunta direttamente dai commercianti. Dopo un’attenta valutazione, l’Amministrazione comunale ha deciso di concedere l’utilizzo della nuova area mercatale richiesta dagli operatori, avviando un periodo di sperimentazione di sei mesi. Durante questo periodo, che si concluderà a marzo 2024, l’Amministrazione svolgerà una serie di monitoraggi per stabilire la qualità del servizio e valutare il riscontro dell’utenza, così da stabilire poi se confermare la nuova location in via definitiva o adottare un’altra soluzione.
«Il primo riscontro dagli ambulanti mi è sembrato positivo – ha spiegato il sindaco Camillo Bertocchi -. Si è realizzato quello che loro si erano prefigurati: la disposizione del mercato è ordinata e sembra anche appetibile per chi arriva nel piazzale».
Un primo impatto positivo, che ora aprirà sei mesi di sperimentazione in cui saranno fatte valutazioni su diversi aspetti. «È chiaro che in questi mesi dovremo monitorare l’impatto e la ricaduta soprattutto sulla viabilità e sull’utilizzo dei parcheggi – prosegue Bertocchi -. Ho fatto un primo giro e la situazione mi sembra buona, ci sono ancora molti posti liberi in zona Palasport e in zona Italcementi. Abbiamo inoltre strutturato un monitoraggio sui parcheggi considerando più giorni settimanali oltre al mercoledì del mercato, proprio per capire le dinamiche del loro utilizzo, tema molto interessante».
Da valutare sul lungo termine sarà anche il gradimento della nuova area da parte dell’utenza, mentre per gli operatori le prime impressioni sono già positive. «Gli operatori sono molto contenti della nuova location – spiega Cesare Rossi, segretario provinciale di Confesercenti Bergamo -. Ricordiamo che è quasi un anno che stiamo lavorando a questo spostamento voluto dai commercianti stessi. Si tratta di una palestra di democrazia partita dal basso: gli operatori tramite le loro associazioni hanno fatto arrivare la proposta all’Amministrazione, che l’ha valutata e ha avviato questa sperimentazione di sei mesi in cui si terranno conto le diverse implicazioni di questo cambiamento e successivamente ci sarà una scelta definitiva».