È in programma per domenica 5 novembre alle 17 a Leffe l’evento inaugurale della mostra dal titolo “Videtur”, opera dell’artista napoletano Salvatore Manzi e allestita a cura di Stefano Taccone. La mostra, ospitata al Bacs – Between Contemporary Art and Sociology di via Donizetti, spazio espositivo curato dall’artista Patrizia Bonardi, resterà poi attiva fino al 26 novembre.
“Videtur” è in latino la terza persona singolare dell’indicativo presente passivo di “video”, dal quale deriva l’italiano “vedere”. Un significato elementare che, volto alla forma passiva, spalanca una enorme questione tra logica, fenomenologia ed estetica, senza dimenticare gli aspetti teologici legati alla specifica poetica di Salvatore Manzi.
«Ciò che è visto – sottolinea la presentazione dell’evento – non è necessariamente ciò che è, anche se potrebbe esserlo, ma per stabilirlo sarebbero necessarie una o più verifiche ulteriori. Potrebbe anche bastarne una, ma potrebbero non bastarne mille. Ecco perché ciò che è visto è prossimo a ciò che sembra. Il salto verso la fede presuppone probabilmente il (mi) sembra, ma lo supera senza arrivare alla certezza scientifica. Tale movimento rappresenta uno scatto di un cuore che conosce, ama e, tanto più ama, più vuole conoscere, e viceversa. Manzi fornisce idealmente una risposta a tutti, in qualunque condizione si trovino: credenti e non credenti, gioiosi e tristi, entusiasti e iracondi, uomini e donne, ebrei e greci, liberi e schiavi. Nell’ambito dell’installazione “Il cielo esiste”, ogni visitatore è invitato a utilizzare la torcia del proprio smartphone, puntarla su un’apposita superficie e fare l’esperienza del proprio cielo».
I video “test471” e “test472”, fin dai titoli denunciano il quoziente di alea che l’artista deliberatamente lascia penetrare. Entrambi sono realizzati a partire da immagini prelevate dalla rete, attuando una sorta di operazione “readymade” nello spazio virtuale.
Nel primo emerge prepotentemente la grandiosità del cosmo, e dunque il suo mistero. Nel secondo, invece, la circolarità è piuttosto quella di un pianeta, come si comprende dalle increspature irregolari che avvolgono la figura, rimandando alla palpabilità della terra e del corpo. Il percorso è completato dal dipinto quadrato Argenti: un impressionistico universo acceso da corpi celesti oppure un semplice dipinto astratto?
Salvatore Manzi, nato a Napoli nel 1975, insegna Installazioni Multimediali e Tecniche Performative per le Arti Visive all’Accademia di Belle Arti di Lecce. La mostra gode del patrocinio del Comune di Leffe e dopo l’inaugurazione sarà visitabile su appuntamento prenotabile inviando una email a bacs.leffe@gmail.com.