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Vilminore, inaugurato l’arco restaurato

Dopo un importante intervento di restauro, è stato inaugurato questa mattina il novecentesco arco di Vilminore di Scalve con la sua cappella votiva (Santèl), grazie al service promosso dal Lions Club Città di Clusone e Valle Seriana Superiore e al sostegno di enti e aziende del territorio e soci del club. L’intervento, avviato nel mese di aprile, ha consentito la riqualificazione e la valorizzazione del monumento nell’anno del centenario del disastro della diga del Gleno, a memoria di quanti persero la vita il 1° dicembre 1923.

L’arco fu edificato su un precedente santèl alla memoria dei defunti scalvini dell’epidemia di colera del 1867 e poi ristrutturato nel 1921 in memoria dei caduti della Grande Guerra e ora nuovamente restaurato a 100 anni dal disastro della diga del Gleno. Il restauro ha interessato tutto l’arco: dalla copertura, agli intonaci, le decorazioni, le lapidi e targhe, la cappella con tutti gli affreschi, la cancellata. Durante i lavori, è emersa anche una scritta a matita che riporta la data del 5 giugno 1868.

Molte le persone che hanno partecipato alla mattinata che ha preso il via con le celebrazioni per il 4 Novembre davanti alla rinnovata lapide con i nomi dei caduti della Grande Guerra posta sotto l’arco. Presenti monsignor Gaetano Bonicelli, arcivescovo emerito di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino, l’assessore al Bilancio della Comunità montana di Scalve Stefano Magri, il sindaco di Vilminore Pietro Orrù, il parroco di Vilminore don Angelo Scotti, il sindaco di Schilpario Marco Pizio e il vicesindaco di Azzone Davide Tontini. E poi il past president del Lions Club Domenico Andreoletti, l’attuale presidente Marcella Raglio, il past governatore del Distretto Lions 108Ib2 (Province Bergamo, Brescia e Mantova) Sergio Pedersoli.

«Questo intervento è stato possibile grazie ad un lavoro di squadra, grazie al sostegno delle istituzioni, Comunità montana di Scalve e Comune di Vilminore e al contributo di tante aziende – ha detto Domenico Andreoletti, che ha ringraziato tutti coloro che hanno sostenuto e collaborato al progetto -. Ci sono stati imprevisti, ma grazie all’impegno di tutti siamo riusciti a riportare questo arco e la cappella al loro antico splendore. Oltre ai lavori programmati siamo contenti di essere riusciti a finanziare anche l’illuminazione della cappella».

Monsignor Gaetano Bonicelli, prima di dare la benedizione alla cappella restaurata, ha sottolineato l’importanza del ricordo dei caduti della Prima e della Seconda Guerra Mondiale. «I nostri antenati – ha aggiunto – hanno voluto che i nostri caduti fossero collegati alla nostra tradizione religiosa, così hanno creato questo arco e la cappella che io ho la gioia di benedire dopo questo importante intervento».

«Ringraziamo il Lions Club e le tante aziende che hanno contribuito a restaurare questo arco – ha detto Stefano Magri -, non solo un biglietto da visita per Vilminore, ma anche un simbolo di tutta la Val di Scalve. La partecipazione delle aziende del territorio è un’ulteriore testimonianza dell’operosità della valle e della nostra capacità di fare sistema per ottenere risultati».

«Quest’arco che è uno dei simboli di Vilminore, meritava una riqualificazione – ha detto il sindaco di Vilminore che ha ringraziato i Lions e il past president, oltre alle imprese che hanno contribuito -. Grazie a questo intervento di restauro strutturale ed estetico potremo godere di questo manufatto ancora per tanti anni».

Dopo la benedizione e il taglio del nastro, è stata scoperta anche la targa posta davanti all’arco che riporta i nomi dei promotori  e sostenitori dell’intervento. Attraverso un Qr code, inoltre, rimanda ad una pagina dove è riportata la ricerca storico artistica effettuata da Angela Grignani, vice presidente dei Lions.

Il restauro, del valore di oltre 100mila euro, si è concretizzato grazie alla sensibilità e al contributo di Comunità montana di Scalve, Comune di Vilminore di Scalve, Fondazione Credito Bergamasco, Cobet, Gi. Mec, Graphicscalve, IM Ponteggi, Impresa Duci, Moreschi, Paola Venzi, oltre ai soci Lions e alla fondazione distrettuale Lions “Bruno Bnà”. A coordinare l’intervento lo Studio Architetti Oprandi di Clusone, mentre il restauro è stato affidato al team dello Studio Villa 70, con un lavoro di squadra svolto dai restauratori Luca Villa, Stefano Lavesi e Simona Soldati e l’esecuzione delle opere all’impresa Duci e altre del territorio.

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