Il ghiacciaio della Val Las ha passato l’estate. Non era per nulla scontato. Nel 2012 al posto della neve c’erano solo pietre (guarda il servizio di Antenna2). Invece, negli ultimi anni, quello che molti considerano uno dei nevai perenni più bassi d’Italia è riuscito a resistere. Nonostante i cambiamenti climatici.
Pierino Bigoni, del Gruppo micologico di Villa d’Ogna, un salto in questa valle laterale della Valcanale lo fa ogni anno. Giusto per controllare la situazione. «Più che di nevaio – dice – parlerai di ghiacciaio, perché ho constatato che il manto è duro. Si tratta di ghiaccio: non sono riuscito nemmeno a puntar le racchette».

«La zona è stupenda – prosegue Bigoni -. Si sale di fronte alla contrada Albareti. Ci vuole un’oretta di cammino, in mezzo a una mugheta, faggi e abeti rossi. Si arriva nel ghiaione che nasce dallo scarico della parete nord del Monte Secco. Siamo a 1050 metri di quota. Il ghiacciaio si forma con la caduta delle valanghe. La neve si accumula e diventa ghiaccio».

Il caldo delle ultime settimane non sembra aver intaccato più di tanto questo fenomeno naturale. «Ha resistito. C’è un continuo gocciolamento di acqua. La temperatura è rigida: sembra di essere in un freezer». Bigoni si è anche spinto sotto alla superficie del ghiacciaio. «Non mi sono arrischiato ad entrare troppo perché ero da solo – dice -. Se vi capita di andare, fate molta attenzione e restate all’imbocco. Potete fare foto e riprese in un ambiente stupendo».