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«Momento difficile, ma Val Seriana e Val di Scalve non si fermano»

L’emergenza sanitaria legata alla diffusione del coronavirus in Italia ha interessato direttamente anche la ValSeriana. Sulla situazione nel nostro territorio fa il punto Promoserio, l’agenzia seriana per il turismo. 

«A una settimana dal decreto emanato dal Governo insieme a Regione Lombardia, e con l’aggiornamento delle misure restrittive comunicate in data domenica 1 marzo, sembra che nel nostro territorio forte sia un senso di disagio diffuso con allarmismi, panico generale, paura del contagio e la necessità di gestire una delicata situazione sanitaria».

«In più – prosegue Promoserio – le nostre valli sono fatte da tante storie di operatori turistici, attività commerciali, piccole botteghe, associazioni impegnate nell’organizzazione di eventi e visite culturali che fanno del servizio alla persona il loro principale missione quotidiana. Quando il contagio dilaga e paralizza i flussi di persone la situazione pesa inevitabilmente anche su tutto il comparto economico e sociale di un territorio».

Anche in ValSeriana e Scalve le scuole sono chiuse, così come i musei (che da oggi, lunedì 2 marzo fino all’8 marzo potranno riaprire con alcune misure di contenimento degli accessi) e altri luoghi culturali, le manifestazioni sospese, bar con limitazioni orarie, le aziende optano per soluzioni di smartworking. «Si tratta di restrizioni che hanno ripercussioni direttamente sulla ricettività e sul comparto della ristorazione», prosegue Promoserio.

La maggior parte degli alberghi e delle strutture extra-alberghiere ha immediatamente accusato i colpi di questo clima negativo. Le disdette, a partire da domenica 23 febbraio, sono arrivate in continuazione fino al 90% di perdite, mancano ovviamente nuove prenotazioni per gli imminenti weekend e così per le settimane a venire. 

«Gli istituti scolastici nelle regioni coinvolte, che sono i nostri maggiori player, sono chiusi così come lo sono molte aziende: questo ha ripercussioni sulle gite di istruzione e il mondo collegato – prosegue l’analisi di Promoserio -. Le scuole si sono già mosse per disdire anche i progetti a lungo termine, quindi niente spostamenti sul territorio per marzo e in alcuni casi anche ad aprile. La gente che si mobilita sul territorio della ValSeriana per lavoro inoltre è parecchia: cancellate molte trasferte che spesso permettono agli alberghi di lavorare anche in settimana durante la bassa stagione, ancora peggio sembra andare ai ristoranti dove pranzi di lavoro sono pressoché inesistenti e anche per cene o banchetti in famiglia si preferisce rimandare nella maggior parte dei casi. A quando però non è dato stabilirlo».

«La cosa che forse preoccupa di più è proprio l’incertezza della durata di questo clima di paura e della stessa emergenza sanitaria la cui risoluzione resta ovviamente la priorità oltre che la chiave di volta per far ripartire l’intero comparto produttivo dell’intera bergamasca e della Regione, perché questa condizione precaria ha sottolineato come la regionale Lombardia e il nord Italia siano uniti da reti di collaborazione e scambio indispensabili ben il buon funzionamento del territorio . Vale per il sistema aziendale così come quello turistico».

In compenso, nota Promoserio, un pizzico di positività la possiamo trovare: «Nessuna delle strutture, fra alberghi, bar, ristoranti, ostelli seppur con una settimana di grande incertezza, ha deciso o ha intenzione di chiudere, qualcuno ha ristretto momentaneamente il personale, qualcuno nemmeno, perché il messaggio che deve arrivare è quello dell’accoglienza e della condivisione. Inoltre sul territorio le possibilità di stare all’aria aperta sono infinite, succede così che le piste dei comprensori, complice le scuole chiuse, in questi giorni sono comunque abbastanza frequentate, la gente sembra quindi non aver perso del tutto la voglia di leggerezza che certamente può trovare sulle pendici delle nostre montagne».

«La ricchezza naturale del territorio, la presenza di infinite possibilità di attività outdoor, le bellezze storiche-artistiche fruibili camminando fra i borghi, le nostre eccellenze culinarie sono la costante cifra della ValSeriana e Scalve che deve dare forza a tutti gli operatori del territorio per restare aperti e affrontare con tenacia questo momento, perché quando tutto si calmerà, sarà l’ora di rimboccarsi le maniche e strutturare possibili azioni di rilancio attraverso un intenso lavoro di rete. È necessario farci trovare pronti quando sarà, e ci auspichiamo presto, il momento di ripartire, così come è fondamentale che anche Governo e Regione siano presenti con misure d’aiuto, perché la stagione estiva non è così lontana e le nostre valli vivono grazie alle esperienze delle persone che le frequentano», conclude Promoserio.

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