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La lettera di “Una mamma delusa dalla scuola”

Riceviamo e pubblichiamo una lettera di una mamma di una bambina diversamente abile delusa dalla scuola.

Buongiorno, sono la mamma di una bambina diversamente abile di 10 anni, frequentante una scuola primaria di Bergamo città. Premetto che da marzo 2020 a giugno 2020 siamo stati totalmente dimenticati sia dal governo che dal comune (preciso che non siamo residenti a Bergamo) e quando giovedì 4 marzo c.m. ho saputo che in seguito alla chiusura delle scuole nostra figlia avrebbe potuto frequentare in presenza, ho tirato un sospiro di sollievo. Mi sono subito messa in contatto con la scuola e con dispiacere ho saputo che sarebbe stata garantita una copertura giornaliera in presenza per un totale di 3 ore (9-12). Il dirigente mi ha detto che avrebbe fatto uno strappo alla regola, consentendo a mia figlia di partecipare anche alle lezioni pomeridiane a distanza. Non volevo crederci, mia figlia ha un livello di attenzione molto basso, figuriamoci chiederle di stare da sola davanti ad un computer. La cosa che più mi lascia perplessa è che ho saputo che non tutte le scuole primarie di Bergamo hanno preso questa decisione: addirittura alcune hanno mantenuto l’orario pieno. Capisco che ogni scuola abbia la propria autonomia ma una linea comune a livello cittadino non sarebbe stata male. E così per l’ennesima volta a pagarne le conseguenze sarà una parte della fascia debole, anche se spero ancora che la sua scuola cambi organizzazione e segua il modello delle scuole cittadine che accolgono per più tempo quei bambini che hanno diritto a frequentare in presenza.

Una mamma delusa dalla scuola

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