Presto internet viaggerà veloce a Gandino. Quantomeno in comune, biblioteca e alle scuole. Sta infatti per arrivare la fibra ottica. L’intervento è stato programmato dall’Amministrazione comunale e dovrebbe essere completato già quest’anno. La spesa non è significativa, rispetto ad alcune opere pubbliche in agenda, ma ha comunque ricadute importanti. Oltre ad un indubbio valore simbolico.
Con il bilancio di previsione approvato a fine luglio, il Consiglio comunale ha dato il via libera al programma delle opere pubbliche. Di questi tempi, si sa, c’è poco da fare per i Comuni, condizionati come sono dal patto di stabilità. «Gli interventi che abbiamo in programma sono tutte manutenzioni straordinarie – spiega il sindaco Elio Castelli –. Riguardano le strade, il tetto di Palazzo Giovanelli e delle scuole elementari, la ristrutturazione completa delle scuole medie, nelle quali siamo coinvolti con Cazzano, e della caserma dei carabinieri. Sono opere importanti, si superano abbondantemente i tre milioni di euro. Ma questo presuppone la possibilità di accedere a bandi e mutui». Sempre con il problema di mantenersi dentro gli stretti vincoli del patto di stabilità, però.
Nel 2016 si libereranno anche delle risorse di bilancio. «Scadono alcuni mutui: dovremmo avere una disponibilità di circa 300 mila euro – conferma il sindaco – . Sarebbe importante poterli spendere in opere. Perché i due capitoli su cui poter intervenire sono le tasse, ed è interesse di tutte le amministrazioni abbassarle al massimo, e le opere. Ma il problema è riuscire poi a mantenersi nel patto di stabilità. Sono tutte cose da valutare».
Nel corso dell’estate, l’Amministrazione comunale è riuscita a concludere alcuni interventi minori. «Ci limitiamo alle manutenzioni ordinarie – aggiunge Castelli –. A settembre faremo asfalti per circa 100 mila euro. Alla fine di luglio abbiamo utilizzato i soldi del “Gratta e sosta”, circa 30 mila euro, per procedere ad asfaltature sulle strade per il Monte Farno e Valpiana. Proseguiamo con le piccole manutenzioni, perché questo è quello che al momento ci viene concesso di fare».
