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Ad Albino è questione di tatto

“Toccare”: non è una delle penitenze di un gioco come “Dire, fare, baciare, lettera o testamento”, ma è un’indicazione tutta da provare e al tempo stesso il titolo della mostra in cui valorizzare il senso del tatto spesso schiacciato da altri dominanti come la vista.

L’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti Onlus di Bergamo ha organizzato ad Albino, in occasione di Bergamoscienza, una mostra sensoriale tattile visitabile fino al 18 ottobre nella chiesa di San Bartolomeo.

«Vogliamo – spiega Claudio Mapelli, presidente Unione Italiana Ciechi – mostrare al vedente come tante volte il tatto sia coperto dalla vista. Siamo partiti dieci anni fa con una mostra molto all’avanguardia e con nomi importanti a Sant’Agostino a Bergamo e abbiamo continuato con altre due negli anni successivi. Sino ad ora abbiamo previsto l’uso delle mani, questa volta la novità assoluta è l’uso dei piedi. Abbiamo allestito un percorso sui quali si incontrano le diverse pavimentazioni che si sperimentano nella vita dalla nascita alla morte. Siamo molto contenti di questo risultato, è l’ennesima buona collaborazione con lo Studio Balini che ci segue da anni».

Domani sera (16 ottobre) alle 20,45, presso l’auditorium di Albino è in programma una conferenza sul rapporto tra cervello e creatività dal titolo: “Dalla conoscenza del mondo sensibile alla elaborazione dell’immagine, neuroscienza, arte e filosofia s’incontrano”. Saranno presenti come relatori il professore Giovanni Dal Covolo e la dottoressa Beatrice Viti, esperta di neuroestetica. Introdurrà il professore Oliviero Bergamini, giornalista di Raiuno e docente di Storia del Giornalismo presso l’Università degli Studi di Bergamo.

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