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Albino respira grazie agli «spazi» della Regione

Municipio Albino

In questi casi si parla sempre di «boccata d’ossigeno». Perché è un fatto che il Patto di stabilità da anni stia facendo mancare l’aria ai comuni, impedendo di utilizzare risorse altrimenti disponibili. Per non parlare del timore costante di non centrare l’obiettivo e subire le penalizzazioni connesse. Quindi, è davvero una «boccata d’ossigeno» quella che la Regione Lombardia ha concesso al Comune di Albino: circa due milioni di euro che consentono di rispettare i vincoli del Patto e liberare fondi per servizi e interventi.

Di fatto, gli enti locali lombardi potranno utilizzare in totale 121,7 milioni di euro che la Regione ha destinato attraverso il Patto di stabilità territoriale 2015. Soldi che vanno ad aggiungersi ai 48,8 già sbloccati lo scorso aprile. «In totale circa 170 milioni per Comuni e Province», ha sintetizzato l’assessore regionale all’Economia Massimo Garavaglia.

Una piccola parte di questi fondi viene messa a disposizione per il Comune di Albino. Una percentuale irrisoria sul totale, ma fondamentale per l’ente seriano. «Questi spazi concessi dalla Regione, quasi due milioni di euro, praticamente ci salvano il Patto di Stabilità – commenta soddisfatto il sindaco Fabio Terzi –. Noi eravamo riusciti a raggiungere una quota di 800/900 mila euro grazie alla nostra azione, ma restavamo fuori dall’obiettivo patto per 2 milioni e 100 mila euro. Ora siamo tutti più tranquilli: dopo mesi di calvario finalmente una bella notizia». Insomma, per continuare con la metafora usata all’inizio, il Comune può ricominciare a respirare e guardare con più fiducia al futuro.

Gli spazi del Patto di stabilità territoriale sono divisi in «verticali» (in pratica la Regione rinuncia a spendere risorse per lasciarle agli enti locali) e «orizzontali» (messi a disposizione dai Comuni che non riescono a spendere). La Regione ha concesso ad Albino spazi verticali per 1 milione e 40 mila euro e spazi orizzontali per 940 mila euro. Questi ultimi, però, dovranno essere restituiti nel 2016 e nel 2017 in due tranche da 470 mila euro l’una.

Il sindaco però ora è convinto di poter procedere con più serenità. A cominciare dalle alienazioni di beni comunali, che comunque restano sul tavolo. Perché di fondi ce n’è sempre bisogno: «Forse l’incasso di eventuali vendite sarà da spostare all’anno prossimo per far fronte alla restituzione degli spazi orizzontali», spiega. «Il terreno edificabile in via Sant’Alessandro è stato aggiudicato per 120 mila euro, mentre l’apertura delle buste per la vendita del bocciodromo e del bar (vicino al campo Falco, ndr) è fissata per il 26 di ottobre», precisa Terzi.

Altro aspetto positivo, sottolinea ancora il sindaco, è la possibilità di sbloccare «i capitoli rimasti fermi per il Patto di stabilità, non solo per le spese in parte corrente, ma anche per le spese in conto capitale». Significa che da adesso in avanti si riuscirà a spendere qualche soldo. «Gli albinesi meritano di più come servizi così come cura e manutenzione degli immobili comunali, delle strade e dei cimiteri. In questi due mesi puntiamo a mettere in pista iniziative che possono alleggerire quella situazione di fermo lavori che ha caratterizzato l’ultimo periodo».

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