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Albino, bidoni intelligenti per raccogliere i rifiuti

Albino non si accontenta. Il Comune sopra i 10 mila abitanti più riciclone della Lombardia vuole far meglio e si avvia verso la tariffa puntuale. Ovvero: paghi in base ai rifiuti che produci. Questa mattina (sabato 28 novembre) il Consiglio ha approvato le modifiche ai regolamenti necessarie per intraprendere il percorso che porterà al nuovo sistema.

Ad Albino, da gennaio 2011, per la raccolta domiciliare della frazione secca dei rifiuti bisogna utilizzare il cosiddetto «sacco rosso», in vendita in alcuni esercizi commerciali convenzionati col Comune (ne esistono di tre formati al prezzo di 15, 12 e 10 euro a rotolo). Di fatto, un sistema che già va nella direzione del principio «più inquino più pago» e che ha portato Albino al traguardo del 76% di raccolta differenziata. Ma da gennaio 2016 le cose cambieranno di nuovo.

«Dal sacco rosso prepagato si passa al contenitore rigido dotato di microchip per misurare il numero di svuotamenti che ogni utenza fa – spiega l’assessore all’Ecologia Aldo Moretti –. Durante i primi sei mesi dell’anno verranno raccolti sia i contenitori sia i sacchi rossi, per dar modo ai cittadini di esaurire quelli già acquistati. Da giugno in poi si raccoglieranno solo i contenitori. La lettura avverrà in tempo reale da parte del gestore attraverso il micorchip. Da gennaio 2017 verrà poi applicata la tariffa puntuale: la cifra da pagare in bolletta sarà in base agli svuotamenti del contenitore».

L'assessore Aldo Moretti
L’assessore Aldo Moretti

«Questo sistema pone rimedio a un deficit del sacco rosso, cioè la mancata creazione di un database per il controllo effettivo di chi inquina di più e quindi deve pagare di più – aggiunge l’assessore –. Facendo le letture elettronicamente, il database viene creato in tempo reale e il controllo è più preciso. In bolletta ognuno troverà il numero degli svuotamenti fatti e sarà portato a differenziare meglio. Ovvio che partendo da un livello alto di raccolta differenziata sarà difficile migliorare, ma con una verifica puntuale possiamo intervenire e correggere i comportamenti sbagliati».

Il passaggio al nuovo sistema è stato studiato con la collaborazione del Movimento 5 Stelle, presente in Consiglio comunale con Alessandro Ferrara. «Abbiamo iniziato questo progetto con l’amministrazione un anno fa – spiega –. Siamo partiti da un’analisi su un campione di 100 sacchi rossi raccolti nel nostro comune. Da questa verifica è emerso che su circa 100 chili di spazzatura quasi il 60% era ancora differenziabile. Questo ci ha portato, insieme all’assessore, a valutare un nuovo sistema per la gestione dei rifiuti che permettesse di avere un controllo reale su quanto viene depositato da ogni singola utenza».

In Consiglio comunale il passaggio alla tariffa puntuale ha ottenuto il via libera dai gruppi di maggioranza (Lega Nord, Forza Italia, Civicamente Albino) e del Movimento 5 Stelle. Hanno invece votato contro i consiglieri del gruppo di minoranza «Per Albino Progetto civico», legato alla precedente amministrazione. «Il sistema di raccolta con il sacco rosso introdotto quattro anni fa è un sistema “giovane” e non capiamo perché andare a cambiarlo adesso – spiega il capogruppo Gerry Gualini –. Non abbiamo garanzie che possa esserci un ulteriore miglioramento rispetto al grosso salto fatto in questi ultimi anni. Se l’obiettivo era tracciare quante volte uno conferisce i propri rifiuti, sarebbe stato sufficiente utilizzare la carta regionale dei servizi presso i punti vendita e sapere in automatico quali erano le famiglie che acquistavano i sacchi rossi».

Il gruppo di minoranza "Per Albino"
Il gruppo di minoranza “Per Albino”

Altri due aspetti che non convincono la minoranza sono il fatto che il nuovo sistema «non risolve il problema delle famiglie che buttano i rifiuti nelle vallette e nel Serio, uno dei punti deboli anche del sacco rosso. Abbiamo solo la speranza che si faccia un’azione sui cittadini per migliorare la raccolta differenziata. C’è anche una questione di decoro. I sacchi rossi non sono belli da vedere, ma una volta raccolti spariscono. Invece, i bidoni rischiano di rimanere in strada fino a sera, se una persona lavora tutto il giorno».

Al di là delle diverse posizioni, certo è che Albino va incontro a una vera e propria rivoluzione. Ci saranno presto incontri con la popolazione e verrà distribuita una guida in più lingue per spiegare le novità in arrivo.

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