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Crescono le assunzioni, ad Albino il tasso più alto

Fabbrica

Sarà che dopo anni di statistiche sconfortanti, anche il minimo segnale di miglioramento induce all’ottimismo. Però, non si possono che guardare con fiducia i numeri dell’analisi dell’Agenzia Regionale per l’Istruzione, la Formazione e il Lavoro (Arifl) sull’andamento del mercato del lavoro in Lombardia. Dati che fotografano sostanzialmente una crescita dell’occupazione, anche se lenta. E ci sono buone notizie soprattutto per la Media Val Seriana: il centro per l’impiego di Albino è quello con il più alto tasso di crescita in Bergamasca.

Nello scorso trimestre sono stati 34.830 gli avviamenti al lavoro registrati in provincia di Bergamo, in percentuale il 10% di tutti gli avviamenti della Lombardia. Da giugno a settembre, 3.000 nuovi lavoratori in più rispetto agli stessi mesi del 2014 hanno varcato la soglia di fabbriche e uffici, con un saldo positivo nel confronto con le cessazioni di 685 unità. «Non tutte luci, comunque, dal momento che viene segnalato anche un incremento delle cessazioni sullo stesso periodo del 2014 pari all’8,7% – sottolinea la Cisl di Bergamo in una nota –. Si confermano in calo gli avviamenti dei contratti di apprendistato, mentre gli avviamenti  a tempo indeterminato registrano un incremento del 37,1 %, frutto delle nuove normative introdotte dal Jobs Act e dalla decontribuzione prevista dalla legge di stabilità 2015; in aumento del 30% anche gli avviamenti tramite il lavoro di somministrazione».

Fra i centri per l’impiego bergamaschi, quello di Albino fa registrare un tasso di crescita del 27,3% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. Fuor di percentuale significa che gli avviamenti di quest’anno sono stati 1998 a fronte dei 1570 del 2014. Segno più anche a Clusone: 948 avviamenti nel 2014, 1002 quest’anno, tasso di crescita del 5,7%. Vanno peggio, invece, le cose a Lovere, unico centro per l’impiego con il segno negativo. Un anno fa gli avviamenti erano stati 1093, quest’anno sono scesi a 1077, dunque un calo dell’1,5%.

«Interessante sottolineare  – prosegue la nota Cisl – come sia ancora il settore del commercio ad attrarre la stragrande maggioranza delle assunzioni: 20.813, più del doppio dell’industria, che si ferma a 10.518. Mentre sono un segnale incoraggiante i 2983 lavoratori inseriti nel campo delle costruzioni, che si sommano ai 6504 dei due precedenti trimestri. Altro dato sul quale soffermarsi riguarda gli avviamenti relativi al profilo professionale e scolastico alto e medio alto, in Lombardia circa il 70% degli avviamenti al lavoro. Per quanto riguarda il dato di genere, persiste la tendenza al calo, dal 48 al 46% rispetto al trimestre precedente, per l’occupazione femminile, in aumento dal 52 al 53,2%  quella maschile . Soffermandosi sugli avviamenti per cittadinanza, il terzo trimestre vede il 75% di italiani avviati al lavoro, il 18,5% di extracomunitari e il 6,5% di cittadini comunitari, valori sostanzialmente simili a quelli registrati nello stesso trimestre dello scorso anno».

«Resta complessivamente una situazione in graduale miglioramento, anche se un vero e proprio cambio di passo definitivo verso la ripresa e il suo consolidamento ancora non c’è – sostiene Giacomo Meloni, della segreteria Cisl di Bergamo – Passi avanti se ne stanno facendo, ma la strada da fare per tornare ai livelli di occupazione pre-crisi è ancora. Solo l’azione concertata fra tutti i soggetti sociali, istituzionali, economici  e d’impresa a Bergamo può rilanciare in modo definitivo il sistema economico e l’occupazione, rilancio che non può prescindere dalla salvaguardia delle eccellenze presenti sul territorio».

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