Notizie

I saldi? «Meglio a fine inverno»

Se da una parte le associazioni dei consumatori li ritengono ormai obsoleti e propongono di abolirli, dall’altra i commercianti sperano contribuiscano a consolidare i segnali di ripresa già riscontrati nel periodo natalizio. Come avviene ogni anno, i saldi – che in Lombardia scatteranno domani – finiscono per accendere il dibattito. Così, dopo Adiconsum, fa sentire la propria voce anche Confesercenti Bergamo.

Le associazioni dei consumatori hanno proposto ancora una volta di abolire il periodo dedicato agli sconti, ritenendo che sia una prassi ormai superata dalle dinamiche di un mercato che propone in continuazione attività promozionali. Si sono sollevati anche dubbi circa la trasparenza e le modalità con cui si svolgono. «Bisogna capire se si possano ancora definire saldi queste vendite il cui inizio è programmato all’inizio dell’inverno e non alla fine della stagione invernale e non certo per volere dei piccoli distributori  – sottolinea Filippo Caselli, vicedirettore di Confesercenti Bergamo – Stiamo ormai entrando in un’ottica che considera normale lo sconto, senza comprendere gli sforzi immani che gli imprenditori del settore devono sostenere per rimanere sul mercato. È ormai risaputo che oltre il 30% dei ricavi delle aziende del settore abbigliamento viene realizzato a prezzi non remunerativi e questo non è certamente un segnale positivo. Dobbiamo avere il coraggio di parlare di vendite promozionali di Natale e non di “saldi di fine stagione”, perché all’inizio di gennaio la stagione invernale deve ancora entrare nel pieno della sua estensione».

Sulla necessità di affermare poche regole, ma chiare, anche a tutela dei consumatori, Confesercenti non dubita: «Dal nord al sud la categoria è compatta nel chiedere lo slittamento e la data unica di inizio – prosegue Caselli – ed è sempre più urgente una riforma legislativa del settore che preveda una data concordata d’inizio dei saldi verso la fine della stagione e su questo è necessario un confronto serio fra tutte le Regioni e lo Stato. Solo arrivando a definire il periodo dei saldi, magari più in prossimità del cambio stagionale, si può pensare di fare incontrare le esigenze imprenditoriali degli operatori commerciali con quelle dei consumatori che chiedono trasparenza e regole certe per i loro acquisti a prezzi vantaggiosi».

Da parte di Confesercenti c’è la speranza che a Bergamo «i saldi contribuiscano a consolidare i segnali di ripresa riscontrati  anche durante il periodo natalizio. In altre città, dove gli sconti sono iniziati in anticipo, il primo bilancio è positivo».

Condividi su:

Continua a leggere

Il Monte Secco raccontato da Giorgio Fornoni
Oltre l’indifferenza Mane nobiscum