Notizie

Uniacque: «Nuovi prelievi dalla Nossana anche contro la siccità»

Paolo Franco, presidente di Uniacque, non ci gira intorno: captare più acqua dalla Nossana servirà anche per rispondere in modo adeguato a periodi di siccità e, nel caso la situazione fosse critica, la scelta va fatta tra l’uomo e i pesci. Nella sostanza, questa è la risposta alle preoccupazioni dei sindaci di Ponte Nossa, Parre e Premolo per lo stato di salute del torrente, che con i nuovi prelievi resterebbe povero d’acqua.

I primi cittadini (Stefano Mazzoleni, Danilo Cominelli e Omar Seghezzi) hanno già annunciato ricorso contro la decisione della Regione di concedere ad Uniacque di togliere alla sorgente altri 200 litri al secondo (da 800 a 1000). Secondo il presidente della società che gestisce il ciclo idrico integrato in buona parte della provincia, questo ulteriore prelievo servirà però a «garantire un maggiore approvvigionamento a oltre 200 mila utenze e anche a fare in modo che nei periodi di maggior siccità ci sia la possibilità di continuare l’erogazione nella maniera migliore possibile».

La Regione ha stabilito un rilascio minimo vitale di 160 litri al secondo. Troppo poco, secondo i sindaci. Una relazione commissionata dai Comuni evidenzia che servirebbero almeno 460 litri al secondo per mantenere la vita nella Nossana. Paolo Franco sottolinea come sia appunto la Regione a stabilire il deflusso minimo vitale e, inoltre, aggiunge che «ci sono controlli da parte degli organi competenti per garantire questo rilascio. Certo è che in caso di carenza idrica, nelle situazioni più drammatiche, la scelta va fatta tra l’uomo e la fauna ittica».

Non si può nascondere che per Uniacque più acqua significhi più ricavi. La montagna, si sente dire spesso, viene privata di una risorsa preziosa senza una contropartita per il territorio. «Va ribadito il fatto che Uniacque è una società completamente pubblica, che però non ha un dividendo tra i soci come altre spa, se non i servizi erogati a tutti – commenta Paolo Franco –. Al di là del conto immediato tanti metri cubi tanto guadagno, c’è il fatto che l’acqua va captata, potabilizzata, portata nelle case, poi la si sporca con il proprio utilizzo, quindi va depurata e rilasciata. Non dimentichiamo poi le opere infrastrutturali che vengono realizzate sul territorio. Ad esempio, abbiamo in programma interventi per potenziare il depuratore di Ponte Nossa o addirittura bypassarlo, che avranno dei costi ancora più importanti di un anno di captazione della Nossana».

L’elenco non è finito. «Solo quest’anno abbiamo restituito oltre 36 milioni di euro di rate dei mutui contratte dai Comuni per la realizzazione di opere idriche che sta pagando Uniacque, ma di cui non è neanche proprietaria. Per non parlare della restituzione degli oneri di depurazione che in molti casi sono stati introitati dai Comuni quando ancora Uniacque non c’era».

Condividi su:

Continua a leggere

Studenti del «Fantoni» imprenditori con i Sapori seriani
Tempi supplementari 1 febbraio 2016