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Gratta e vinci: per una volta i giovani sono innocenti

La dipendenza dal gioco d’azzardo è una problematica attuale e preoccupante anche in valle Seriana: come “droga legale” il gioco adesca inconsapevolmente le sue vittime trascinandole in un circolo vizioso da cui è difficile uscire senza un supporto. E le nuove generazioni?

I giovani avranno tanti difetti, ma almeno non possono essere accusati di alimentare la macchina dei gratta e vinci, uno dei tanti giochi con cui si possono spendere i propri soldi . I tabaccai affrontano quotidianamente questa realtà e, come ci racconta a Clusone una donna da dietro il bancone: «I giovani sono veramente pochi, l’età media dei clienti che tentano la fortuna acquistando gratta e vinci è compresa tra i 40 e i 60 anni circa».

Fortunatamente in Italia si è fatto molto per cercare di rendere consapevole la popolazione dei pericoli correlati ai gratta e vinci: ne è stata proibita la vendita ai minori di 18 anni, sono state promosse numerose campagne di sensibilizzazione, organizzati servizi a livello locale per sostenere i dipendenti da gioco e le pene per chi vendesse gratta e vinci ai minorenni si sono fatte serie.

Tuttavia, non è ancora abbastanza, ed è ancora lontana una piena presa di coscienza di questo mondo. Sebbene per adesso le nuove generazioni siano ancora piuttosto estranee al gioco del gratta e vinci, sono già tristemente vicine ad altre forme di gioco d’azzardo, come le scommesse sportive o le slot machine. Resta quindi alto il rischio che possano cadere in futuro nella rete del gioco patologico.

Spesso, ci racconta la nostra intervistata, sono proprio i nonni e i genitori che introducono i bambini in questo mondo: «Invece di una caramella o un giornalino, capita che l’adulto, per soddisfare le richieste del bambino, proponga al piccolo il gratta e vinci come un gioco alternativo. Ovviamente lo fa in buona fede, pensando di non compiere niente di sbagliato, ma in questo modo passa al bambino un messaggio negativo per cui sembra che per ottenere il gioco desiderato sia necessario prima vincere al gratta e vinci».
Le statistiche parlano chiaro, la vittoria è un evento veramente improbabile: prendendo per esempio uno dei giochi più venduti, la probabilità di vincita massima è 1 su 4.560.000,00 biglietti. Nonostante ciò, questi dati non spaventano i giocatori che mediamente spendono dai 5 ai 10 euro ogni volta che si recano in tabaccheria.

«Secondo me – spiega la tabaccaia -, tutti almeno una volta nella vita hanno acquistato un gratta e vinci, ma la cosa che mi inquieta di più è il fatto che ormai tutti i giocatori pretendono di vincere il massimo e subito, nell’immediato. Anche per questo giochi come il Lotto stanno continuando a modernizzarsi, aumentando ad esempio il numero di estrazioni settimanali, per venire incontro alle richieste dei clienti e portarli a giocare di più». Diventare dipendenti è molto più semplice di quanto si possa pensare: tutti questi giochi sono stati architettati in modo tale da portare la persona a non smettere, poiché continuando si spende maggiormente. È necessario cercare di salvaguardare i giovani, per evitare che cadano nelle stesse ingannevoli trappole delle generazioni precedenti.
Il nostro articolo non vuole essere una comune ripetizione di luoghi comuni o idee già espresse. Spesso si sente parlare di gioco patologico e dipendenze, ma questi rimangono argomenti che fanno poco scalpore. Noi vorremmo che i nostri lettori provassero a riflettere seriamente sul problema del gioco d’azzardo, di qualunque tipo sia, poiché sarebbe meglio affrontare la questione adesso, quando è ancora gestibile, piuttosto che cercare di “correre ai ripari” domani, quando potrebbe essere troppo tardi.

Questo è un articolo realizzato attraverso il progetto «Saranno reporter» attivato con l’Istituto d’Istruzione Superiore Statale «Andrea Fantoni» di Clusone. Chi scrive è un ragazzo o una ragazza di quarta liceo che sta muovendo i primi passi nel mondo del giornalismo.

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