È entrato nel vivo il processo a carico di Benvenuto Morandi, ex direttore della filiale di Intesa San Paolo a Fiorano al Serio (ed ex sindaco di Valbondione), accusato di furto, truffa e falso per i soldi spariti dai conti di alcuni clienti e per presunte false rendicontazioni.
Ieri, in aula, la deposizione di Gianfranco Gamba, l’imprenditore di Gazzaniga attorno al quale ruota tutta la vicenda, a cui sarebbero stati sottratti circa 10 milioni di euro. A chiedere l’audizione è stata la difesa. Gli avvocati Maria Laura Andreucci e Angelo Capelli sembrano intenzionati a far emergere che l’imprenditore non potesse non sapere dei movimenti di denaro sui suoi conti correnti per il legame di fiducia con Morandi. Per la Procura (i pm Maria Cristina Rota e Carmen Santoro), Gamba sarebbe invece una vittima dell’intera vicenda.
Il processo è a rito abbreviato e quindi l’udienza si è svolta a porte chiuse. Sembra che la testimonianza di Gamba sia durata quattro ore. Come riporta oggi L’Eco di Bergamo, la difesa avrebbe contestato all’imprenditore alcuni bonifici, tra questi uno da un milione e 200 mila euro, fra due società in cui ha interessi, riconosciuto da Gamba, ma disposto con firma apocrifa. Se questa era la prassi, avrebbero obiettato gli avvocati difensori, potrebbe valere anche per i movimenti di denaro di cui Morandi deve rispondere. L’imprenditore sembra abbia replicato dicendo in sostanza che questo non significa che Morandi potesse disporre dei suoi soldi senza essere autorizzato. La prossima udienza è stata fissata per giovedì 14 aprile.