È in scena ad Asti lo spettacolo dell’ottantanovesima Adunata Nazionale degli Alpini, manifestazione per la quale circa 10.000 bergamaschi hanno raggiunto la città piemontese. Lo sfilamento degli orobici è previsto dopo le 15.
“Custodi della memoria e orizzonte per la gioventù”: è la scritta sullo striscione che ha aperto la sfilata.
In testa anche i militari in armi della Taurinense.
Tra le penne nere giunte da più lontano anche Tullio Ferro, da pochi giorni ottantenne, fondatore del gruppo del Sud Africa nel 1985 che conta due sezioni: a Johannesburg e a Città del Capo. Ferro è emigrato in Sud Africa all’età di 28 anni. Vive tra l’Italia (Novezio di Cerete, Bergamo) e l’Africa. Con lui sono arrivati appositamente per l’Adunata diverse penne nere.
Forte il sentimento di vicinanza degli alpini con i due fucilieri di Marina per tutti più comunemente “i Marò”. Oltre agli striscioni in tanti hanno messo in mostra sul cappello il nastrino giallo che ricorda la vicenda dei due militari invischiati in un’intricata vicenda in India.
Ricordato l’impegno dell’Associazione in Libano dove è stato recuperato un importante sito archeologico in un progetto che ha visto lavorare fianco a fianco ex militari e alpini in armi.
L’Adunata è un momento immancabile soprattutto per i reduci, testimoni di quella Guerra dopo la quale è iniziata una lunga pace in Europa.
